Il consiglio regionale si sveglia sulla tutela della lingua sarda

Colpevole silenzio del parlamentari

bandiera sarda
La seduta si è aperta sotto la presidenza della Presidente Claudia Lombardo. I lavori sono stati sospesi in un primo momento per la mancanza in aula della Giunta poi per mancanza del numero legale. Alla ripresa l’Aula ha cominciato l’esame della mozione 196 sulla formulazione di un ordine del giorno voto al Parlamento per garantire adeguati livelli di tutela della lingua sarda in sede di ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. La mozione è stata illustrata dal presidente della Seconda commissione Salvatore Amadu che ha ricordato che la mozione è frutto del lavoro congiunto delle commissioni II e VIII. Per il relatore, la mozione deve essere trasformata in un ordine del giorno- voto. Il primo ad intervenire nel dibattito generale è stato l’on. Sechi (gruppo Misto) che ha detto che è necessario rivendicare con forza il principio che la lingua sarda è la lingua del popolo sardo. Noi non possiamo accettare – ha affermato - che lo Stato per fare cassa faccia tagli alla nostra cultura e alla nostra scuola. L’on. Agus (Pd), intervenendo in sardo, ha sottolineato l’ importanza della mozione e la necessità di difendere la nostra lingua. Anche l’on.Planetta (Psd’az) è intervenuto in lingua sarda. Ha chiesto atti concreti e veloci da parte del Consiglio regionale da portare avanti con determinazione, forza e volontà per difendere la lingua sarda. L’on. Mariano Contu (Pdl) ha detto che oggi ci troviamo in una babilonia per le tante lingue che esistono in Sardegna. L’assessore dovrebbe, anche con l’aiuto dei nostri parlamentari, trovare il modo di salvare la nostra lingua. L’iniziativa va portata avanti con forza e nel più breve tempo possibile. Dopo l’intervento dell’on. Contu la Presidente Lombardo ha sospeso la seduta e ha convocato una Conferenza dei capigruppo perché è arrivata una richiesta da parte del Presidente della Regione. Alla ripresa dei lavori la Presidente del Consiglio ha comunicato all’Aula che la conferenza dei capigruppo ha deciso, su richiesta del Presidente della Regione, di farlo intervenire ex art 121 del Regolamento. In attesa dell’arrivo del Presidente Cappellacci il dibattito sulla mozione 196 è proseguito con l’intervento dell’on. Giacomo Sanna che ha accettato la richiesta fatta dal presidente Amadu di firmare la mozione. Però – ha avvertito Sanna - il tutto non si deve chiudere con la discussione e con il voto in quest’aula. La battaglia sulla difesa della lingua deve essere comune e portata in Parlamento. L’on. Maninchedda (Psd’az) voterà a favore della mozione ma ha suggerito che il Presidente della Regione partecipi alle riunioni del Consiglio dei Ministri quando si discutono argomenti che riguardano la Sardegna. Perché lo Stato italiano – ha chiesto - è ostile a far realizzare in Sardegna un perfetto bilinguismo? L’on. Zuncheddu (gruppo Misto), intervenendo per una parte del suo intervento in sardo, ha detto che il popolo sardo non può vivere la sua identità di nazione senza la sua lingua. Ritengo gravissimo e colpevole – ha aggiunto - il silenzio dei nostri parlamentari che hanno rinunciato vergognosamente a difendere la nostra lingua. Il declassamento della lingua sarda a mero dialetto, per l’on. Zuncheddu, è un insulto storico. L’on. Dedoni (Riformatori) ha sottolineato che il problema della tutela della lingua sarda non è mai stato risolto. Per Dedoni lo Stato sta attaccando la Sardegna. La classe politica isolana non ha saputo difendere la nostra lingua. L’on. Steri (Udc) ha ricordato che l’Udc a livello nazionale, ed in particolare il parlamentare Antonello Mereu, si sono occupati della questione mettendo come condizione, in sede di ratifica, che tra le lingue da tutelare ci sia anche quella della nostra Regione. Solo l’Udc – ha detto Steri - si è attivato in questo campo. Noi voteremo questa mozione.