Lavoratori dei call center Cup appesi a un filo

-
  “Scadrà il prossimo 15 aprile la proroga dei contratti di centinaia di lavoratori impiegati nei servizi di Contact Center del Centro Unico di Prenotazioni della Sardegna (CUP), le cui assunzioni sono nuovamente appese a un filo. Prosegue così un pericoloso tiro alla fune, inaccettabile e vergognoso, che sta andando avanti da oltre un mese. Un gioco in cui le uniche vittime di questo comportamento irresponsabile sono i lavoratori e le loro famiglie che ancora non sanno se da metà mese potranno continuare a lavorare o se resteranno a casa”.
 
  “Per capire è necessario ripercorre i passaggi di quanto accaduto – spiegano i consiglieri del m5s Michele Ciusa e Roberto Li Gioi. “Il 31 marzo scorso sono scaduti i contratti relativi ai servizi di Contact Center Informativo e CUP Telefonico Interaziendale delle ASSL di Sassari, Olbia, Cagliari, Lanusei e Sanluri, e i servizi di front office e back office (per il Distretto Cagliari Area Vasta, ospedale Binaghi di Cagliari e i Distretti Area Ovest, Quartu-Parteolla, Sarrabus-Gerrei e Sarcidano –Barbagia di Seulo –Trexenta dell'ASSL Cagliari)”.
“Una scadenza che metteva a rischio il servizio prenotazioni alla quale l’ATS, attraverso la delibera n. 133 dell’8 marzo, firmata dal Commissario straordinario Temussi, proponeva di aderire alla convenzione ancora in essere per l’affidamento di tali servizi stipulata nel 2019 tra la CONSIP S.p.A., il R.T.I. COVISIAN S.p.A. –ENGINEERING INGEGNERIA INFORMATICA S.p.A e ATS. Ma quanto deliberato non ha avuto seguito poiché il budget ancora disponibile in Convenzione risultava insufficiente a coprire l’intero fabbisogno di ATS”.
 
  “Così l’ATS – proseguono i consiglieri - ha provveduto a presentare una seconda delibera, in cui il budget veniva dimezzato (passando da circa 9 milioni di euro a 5) e di conseguenza l’adesione alla Convenzione avrebbe ricompreso soltanto i servizi offerti dalle ASSL di Cagliari, Sanluri e Lanusei. Quindi decine di lavoratori del resto della Sardegna erano rimasti esclusi dalla Convenzione. L’ATS si era inoltre contestualmente impegnata ad avviare un confronto con l’assessorato alla Sanità per risolvere le criticità derivanti dalla scadenza dei contratti non ricompresi nella presente adesione. Decine di lavoratori impiegati a Olbia e Sassari infatti avrebbero dovuto attendere nuove direttive”.
 
  “Ma anche questa seconda soluzione è stata bocciata. La Sezione Controllo dell’Assessorato dell’Igiene e Sanità ritenendo la deliberazione 133/2021 priva degli elementi essenziali previsti per la manifestazione di volontà a contrarre (secondo il disposto dell’art. 32 del Codice degli Appalti) non ne ha disposto l’approvazione”.
 
  “In conclusione, i contratti di tutti questi lavoratori sono stati prorogati fino al 15 aprile (con la delibera del 31 marzo scorso numero 251), data a partire dalla quale non si intravede alcuna certezza per quanto riguarda il loro futuro occupazionale. Pertanto – concludono Ciusa e Li Gioi – chiediamo all’assessore alla Sanità Nieddu di adoperarsi per dirimere la questione individuando al più presto chi abbia ragione tra il Commissario Temussi e il suo Assessorato. Non è accettabile che in un periodo di grande emergenza i lavoratori vengano lasciati nell’incertezza e lo stesso servizio Cup venga messo a rischio quando andrebbe invece rafforzato”.