Il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, accusa
il presidente della Regione di incapacità e di essere in costante
fuga " dalle sue responsabilità".
"Abbiamo collaborato responsabilmente nei mesi scorsi per garantire ai
sardi - afferma Cani - che politica e istituzioni regionali avessero
voce univoca sulla sicurezza e sulla difesa dalla pandemia.
Da quando
il Presidente Solinas ha pensato che il peggio fosse passato e ha
iniziato a muoversi da solo, non ha fatto che confondere, spaventare e
danneggiare i sardi.
Dopo 4 intense settimane passate a formulare le più strampalate
ipotesi per generare un fantomatico passaporto sanitario per entrare
in Sardegna, il presidente della Regione, scoperto il bluff sul piano
politico, istituzionale, amministrativo e scientifico, annaspa nel
ridicolo che lui stesso ha generato.
Noi preferiamo parole chiare: non esiste e non è mai esistita né sul
piano scientifico né sul piano amministrativo un passaporto sanitario
come quello frutto della sua immaginazione.
In tutto il mondo questo
si ottiene solo da una vaccinazione, come quelle obbligatorie per chi
viaggia verso alcuni Paesi nel mondo, che oggi non è disponibile per
il Coronavirus che ha portato il Covid 19.
Da tempo stiamo insistendo
sulla necessità, invece, di effettuare uno screening della popolazione
sarda con tamponi e test, richiesta completamente ignorata dal
presidente Solinas.
Il presidente sa, e non può continuare a nascondersi dietro un dito,
che se vuole garantire maggiore sicurezza ai sardi deve applicare con
attenzione le indicazioni comportamentali già presenti o renderle più
cogenti, ma per questo deve assumersi la responsabilità di farlo.
Non
può pensare di essere l’uomo di tutte le aperture e sperare che le
chiusure le facciano altri: la responsabilità dei controlli o di
definire regole più restrittive con protocolli di sicurezza per le
strutture turistiche, come di un’organizzazione sanitaria adeguata e
di un piano sanitario adeguato è solo del Presidente della Regione, in
particolare pensi il Presidente a prevedere ed attuare il piano
sanitario con la organizzazione dei servizi sanitari territoriali,
anche in previsione dei previsti afflussi turistici, con la
riorganizzazione degli ospedali per tutte le patologie, pur mantenendo
attive tutte le strutture Covid.
Il Presidente sa bene tutto questo e non ha esitato a giocare in
maniera spregiudicata con le paure dei sardi al gioco che sa fare
meglio, lo scaricabarile, solo per nascondere la sua assoluta mancanza
di idee e iniziative per risollevare la Sardegna dopo un anno di
gestione e tre mesi di fermo totale.
Il problema che ha buttato via in pochi giorni un’immagine della
Sardegna - conclude Cani - che non aveva bisogno di essere esposta in
questo modo e denigrata.
Il turismo è una cultura innanzitutto ma per
moltissime famiglie in Sardegna è anche un lavoro e una professione.
E
queste famiglie non meritavano di essere danneggiate dal loro
Presidente."