I Consiglieri regionali del PD, primo firmatario il capogruppo
Gianfranco Ganau, chiedono alla Regione di intervenire con urgenza
sulla modifica dei requisiti per le prestazioni di riabilitazione
globale territoriale, per le prestazioni assistenziali a persone con
disabilità fisica, psichica e sensoriale, e sulla ridefinizione delle
tariffe. “Le prestazioni di riabilitazione territoriale a favore di
persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale rappresentano
prestazioni essenziali di assistenza della popolazione e le stesse
sono oggi erogate, in Sardegna, per il 98% dei volumi totali dal
Privato Accreditato che forniscono ausilio ad oltre 2.500 utenti/die,
con un indotto lavorativo di 2400 operatori impiegati nel servizio.
Inoltre, esiste una lista d’attesa di 2.400 utenti con disabilità,
certificati dal SSN, in attesa di poter accedere ai servizi
riabilitativi”, precisano i Consiglieri del Partito Democratico.
Le recenti delibere adottate dalla Regione (DGR n.7/1 del 26.02.2020,
DGR n. 7/3 del 26.02.2020 e DGR 11/15 del 11.03.2020) inseriscono
principi di taglio degli standard minimi di assistenza con riduzione
del personale impiegato a fornire le prestazioni, oltre a comportare
una riduzione sostanziale degli occupati nel settore, non garantendo
gli standard qualitativi del servizio. Sempre nelle succitate delibere
è previsto un cospicuo taglio delle tariffe che comprometterebbe la
sostenibilità del sistema. Tali decisioni, inoltre, non sono state
concordate con gli operatori e contraddicono lo stesso lavoro svolto
dalla Commissione tecnica della riabilitazione, di cui sono componenti
sia i funzionari dell’Assessorato alla sanità, i medici e i funzionari
delle ASSL e i rappresentanti del Privato Accreditato che ha
documentato la necessità di una revisione delle tariffe in aumento,
tali da compensare i maggiori costi di produzione.
Per i sopracitati motivi, i Consiglieri del PD “interrogano il
Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore Regionale alla Sanità
per sapere se siano a conoscenza di quanto esposto e se in ragione
della gravità delle conseguenze prevedibili dall’applicazione delle
norme in delibera, non ritengano opportuno annullare o perlomeno
sospendere l’efficacia delle delibere in questione in modo da
consentire una seria interlocuzione con gli operatori del settore che
garantisca il mantenimento dei livelli assistenziali”. Al fine di
evitare un collasso del sistema riabilitativo regionale che avrebbe
delle cadute disastrose sui livelli di assistenza in Sardegna.