Se non stanno attenti finisce che questo governo si sfracella su un
mucchio di parole in libertà e prive di connessione logica tra di
loro. E se il capofila è Matteo Renzi, i ministri non sono da meno;
ciascuno nella propria individualità propone cose più o meno giuste e
significative, il problema è che nessuno prima si premura di cercare
l’accordo nella compagine di governo, per cui poi bisogna fare
ignominiosamente marcia indietro. Mentre ciascuna parte tenta di
attribuirsi i meriti di qualche provvedimento, a memoria delle
prossime elezioni (che se non si correggesse questo stile di governo
arriverebbero molto presto).
L’impegno speso per formare questo
governo risulterà inutile, con grave danno di tutti i cittadini. Per
esempio alcuni capi delegazione (una nuova terminologia di questo
governo) si dichiarano contrari ad ogni aumento fiscale ma pretendono
maggiori investimenti, non è chiaro come finanziarli. Ci sarebbe la
riduzione delle spese militari, ma ... Il prelievo fiscale appare in
questa versione una vessazione, non il necessario contributo di
ciascuno per le spese collettive. Si può dire che il prelievo non è
equilibrato e che il principio della progressività non è applicato con
coerenza, si potrebbe correggere questo, ma non si vuole.
L’assoluta
opposizione verso una qualche imposta patrimoniale è il ritornello di
tutti a cominciare dal presidente del consiglio e giù per i rami di
tutti gli altri. Capisco Berlusconi, ma perché ministri e capi
delegazione del governo garantiscono che non ci sarà e non si pensa ad
una tassazione del genere. Cosa ci sia di scandaloso in una tassa
patrimoniale non è chiaro. Studi, analisi, libri, ecc. ci raccontano
di una spaventosa concentrazione e aumentata anno per anno di
ricchezza in poche mani (l’emblematico 1% della popolazione).
Non
bisogna essere comunisti, né avere in odio il capitale per pensare che
sarebbe normale che la fascia di popolazione che ha accumulato
maggiori ricchezze contribuisse in misura maggiore, eccezionale e
duratura, alle spese della collettività. Non sarebbe scandaloso un
loro contributo “eccezionale” di una certa consistenza nel momento di
difficoltà, e poi un contributo normale che rispettare il criterio
della progressività. Quello che credo la maggior parte della
popolazione considererebbe ragionevole, per i nostri uomini di centro
sinistra (?) non lo è, peggio sarebbe un errore, ma forse, questo non
è chiaro, si considererebbe una ingiustizia.
Fossero dei lacchè del capitale lo si potrebbe capire, ma si tratta
solo di ignoranza e viltà, e di essere vittime di luoghi comuni (come
la vendetta del capitale se fosse toccato). Si tratta di un passaggio
fondamentale per misurare il tasso di progressismo (non di
rivoluzianismo) di questo governo.