«Sono sempre più convinto che l’unico modo per dare alla Sardegna una
prospettiva seria di sviluppo sia smettere di pensare alle divisioni e
pensare ad unire. Lo ribadisco: lo strumento della città metropolitana
rimane il più idoneo ad attrarre finanziamenti e, soprattutto, a
creare servizi. La costruzione di un’unica città metropolitana
consentirebbe di ragionare con un’unica cabina di regia e di disegnare
un’Isola che corre tutta alla stessa velocità».
Il consigliere
regionale Antonello Peru prova a spiegare la strada maestra per la
riforma degli enti locali.
Un riordino che possa restituire un disegno
armonico: «E’ indubbio che si debba lavorare per una riforma
condivisa – sottolinea - Sono però altrettanto convinto che anche con
due città metropolitane, una del Sud ed una del Nord Sardegna, si
potrebbe riuscire a dare alla nostra Isola reali e concrete
prospettive di crescita economica e sociale. Penso, ad esempio, a
quanto detto oggi riguardo all’attivazione della fibra in tutta la
Sardegna e ad annullare quelle insostenibili differenze di
infrastrutturazione tecnologica tra diverse aree della nostra
regione». Un divario da eliminare: «Non si può accettare che ci
siano segmenti del territorio sardo che vadano a velocità diversa e
non è pensabile che la soluzione sia guardare solo ed esclusivamente
alle esigenze della propria area.
Dobbiamo iniziare a pensare che la
soluzione non è dividere ma unire. Credo fermamente nell’utilità degli
enti intermedi ma credo allo stesso tempo nella necessità di unire le
forze». Si punta sulla città metropolitana del Nord Sardegna, dunque:
«Con un modello – conclude Peru - che possa riuscire a dare quei
servizi indispensabile per realizzare una vera e propria porta di
accesso verso le zone interne e verso la costa. Pensiamo finalmente in
grande ma, soprattutto, non occorre farci la guerra tra di noi ma al
contrario ragionare come un’entità unica. È questa la strada da
seguire».