I Riformatori Sardi condividono la riforma sanitaria di Christian Solinas

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“Condividiamo l’idea di un testo unico che faccia chiarezza in una normativa che col tempo si è fatta confusa, così come pensiamo che un massiccio investimento nei nuovi ospedali produca ricadute positive non solo sulla qualità dell’offerta sanitaria ma anche in termini di creazione di posti di lavoro. Anche la centralizzazione di una serie di servizi nell’ARES aiuterà a razionalizzare il sistema e limiterà enormemente sprechi e sovrapposizioni. Qualche perplessità abbiamo invece sul nuovo assetto previsto per le aziende sanitarie, perché pensiamo che ci si debba orientare decisamente verso il potenziamento dei poli di eccellenza, anche in funzione della formazione dei nuovi specialisti, in Sardegna sempre più carenti".

Lo sostiene il capogruppo dei Riformatori Sardi, Michele Cossa, che aggiunge: "Inoltre la fragilità del nostro sistema sanitario, indebolito soprattutto dalle continue riforme e controriforme di questi anni, dovrebbe indurre alla massima cautela sull’organizzazine dell’offerta territoriale, atteso che tutti gli interventi, soprattutto quelli più radicali, hanno bisogno di tempo per produrre frutti. La revisione dell’architettura istituzionale è indispensabile. Ma è del tutto chiaro che la risposta al bisogno di salute dei cittadini si soddisfa mettendo gli specialisti nei reparti, abbattendo drasticamente le liste d’attesa e rendendo umani i tempi dei pronto soccorso. Bene la riforma, dunque, ma la Giunta deve avere chiara anche l’idea della nuova rete ospedaliera e quella dei servizi territoriali. Dopo la disastrosa gestione del Centrosinistra - conclude Michele Cossa - i sardi non sarebbero in grado di sopportare altri errori in un settore così delicato".