l'imprenditore algherese Giancarlo Scognamillo ha chiesto al sindaco
di Alghero Mario Bruno di demolire i due corpi di fabbrica, noti come
"le Pagode", realizzati sul colle di Calabona, il famoso caso
legato a un altro imprenditore edile algherese, Iro Mariani che
realizzò l'intervento, già oggetto di diverse sentenze di condanna
di tribunali di diverso ordine e grado, per "assenza di permesso di
costruzione e in totale difformità".
La materia del contendere risale agli anni Ottanta del secolo scorso
quando esplose il primo contenzioso per il mancato rispetto dei
confini con un terreno adiacente, di proprietà dello stesso
Scognamillo, e per la " falsa attestazione della presenza di una
strada " (la ormai famosissima via Villafranca del Panedes, nel
tratto conclusivo della lottizzazione.
Lo scandalo ha attraversato su fronti diversi numerosi tribunali, fino
ad arrivare perfino in Cassazione a sezioni riunite, con sentenze che
hanno sempre evidenziato l'irregolarità della procedura edilizia e
delle autorizzazioni concesse dal Comune di Alghero.
Ora però la trentennale vicenda si arricchisce di un nuovo e
clamoroso capitolo: la richiesta da parte di Giancarlo Scognamillo
dell'abbattimento dei due corpi di fabbrica, dove peraltro vivono
alcune decine di famiglie,e il ripristino dello stato del luoghi. Una
richiesta che l'imprenditore motiva facendo esplicito di riferimento e
sentenze passate in giudicato e quindi valide ed efficaci.
Sulla vicenda peserebbe inoltre una richiesta di risarcimento
milionario che sarebbe stata inoltrata al Comune per i danni subiti
anche a livello imprenditoriale.
Non va sottaciuto infatti che in quel terreno adiacente le pagode che
hanno sconfinato, era stata presentata una lottizzazione piuttosto
consistente che interessava i proprietari di terreni del colle di
Calabona.
Lottizzazione che non è mai decollata anche per i vizi
originari determinati dal mancato rispetto dei confini.
Richiesta che è comunque sempre presente nei dossier dell'assessorato
alla edilizia privata del Comune di Alghero.
La formalizzazione dell'abbattimento e ripristino dello stato dei
luoghi a Calabona potrebbe dare corso a una nuova battaglia legale e
giudiziaria. A margine dello scandalo edilizio va osservato che
coloro che hanno acquistato gli appartamenti delle pagode, oltre ad
aver subito fin dall'acquisto danni e disagi morali e materiali, non
hanno alcuna responsabilità in quanto gli appartamenti erano
regolarmente dotati di concessione edilizia e della abitabilità,
quindi perfettamente in regola per quanto riguarda la contrazione dei
mutui bancari.