Lo sostiene il coordinatore regionale dei Riformatori Sardi,
Pietrino Fois, intervenendo su un argomento che ha registrato nei
giorni scorsi analoga presa di posizione da parte del Psd'Az
algherese. Cresce quindi il fronte dei contrari alla vendita delle
tenute, circa 1.200 ettari, inserita nel programma di dismissione dei
propri beni da parte della amministrazione regionale uscente.
Pietrino Fois approndisce il concetto : " Il territorio dove si
trovano le due aziende è sede di alcune tra le più importanti
industrie dell'agro alimentare della Sardegna, aziende che hanno
superato da tempo il Tirreno per affermarsi in ambito nazionale e
internazionale.
Non c'è neanche bisogno di fare i nomi tanto sono note
per storia, alcune hanno superato il secolo di vita, tradizioni,
qualità dei prodotti e capacità di espansione su tutti i mercati, da
Occidente a Oriente.
Ma c'è da aggiungere ancora che alle aziende più importanti nei
comparti delle produzioni olivinicole, se ne aggiungono tante altre ,
anche se di dimensioni minori, che hanno raggiunto anch'esse livelli
di qualità di assoluto rilievo. E' quindi legittimo chiedersi per
quale ragione non viene data a queste aziende, che sono cresciute
autonomamente, con il lavoro dei manager e del personale, la possib
ilità di aumentare la propria capacità produttive inserendole in un
progetto generale che le veda parte attiva nei terreni liberi di
Surigheddu e Mamuntanas".
Va ricordato che il coordinatore regionale dei Riformatori Sardi sta
percorrendo un ragionamento che era già apparso a livello regionale.
Almeno in due occasioni. La prima aveva visto protagonista
l'economista sassarese Antonello Paba quando ai tempi in cui era
assessore regionale all'agricoltura aveva ipotizzato un utilizzo delle
due tenute sul fronte vitivinivolo, olivicolo e ortofrutticolo,
cocinvolgendo soggetti già presenti sul piano operativo nel
territorio. La seconda risale alla giunta guidata da Renato Soru
quando il presidente della Regione incaricò il dottor Mario Consorte,
direttore generale della Sella & Mosca, di predisporre un progetto
generale diversificando i settori produttivi.
"Se altri hanno individuato questa ipotesi di soluzione - precisa
Pietrino Fois - la cosa non solo non mi dispiace ma mi conforta anche
perchè non si tratta di valutazioni di tipo ideologico ma di
progettualità concrete e operative finalizzate a garantire sviluppo al
Nord Ovest della Sardegna in settori nei quali l'iniziativa privata si
è già rilevata ampiamente competitiva e capace di affermarsi nei
mercati. Sono convinto - ha concluso Pietrino Fois - che la nuova
giunte regionale e il suo presidente sapranno valutare con particolare
attenzione una questione di rilevante importanza per il territorio che
non può essere assegnata alle incertezze di un'asta pubblica".