La presidente del Comitato di Qiartiere di Sant'Agostino, Maria
Antonietta Alevesi, ha diffuso una lettera aperta nella quale
manifesta non poche perplessità sull'operato della amministrazione
comunale nei confronti della comunità che risiede nel quartiere.
In particolare vengono evidenziate alcune procedure incomprensibili a
proposito della cessione del mercato rionale alla catena di
supermercati Nonna Isa e sulla vicenda dell'ex cotonificio sul quale
a più riprese sono state annunciate soluzioni mai realizzate.
"Ora è un po’ più chiaro". Comincia così la lettera aperta di Maria
Antonietta che pubblichiamo intergralmente.
"Per essere ascoltati, capiti e aiutati bisogna essere nati dalle
mani di chi ascolta. Il Comitato di Sant’Agostino nacque per volontà
di un gruppo di abitanti del Quartiere e un sacerdote lungimirante,
don Pilu. Un Comitato che ha sempre lavorato con riservatezza ed
attenzione avendo come unico scopo il bene del Quartiere e di Alghero.
Non ha fatto mai politica ed ha accolto e accoglie sempre chiunque
abbia voglia di mettersi in gioco per il bene comune.
Per amore del
quartiere e della città si è fatto portavoce presso l’amministrazione
comunale di importanti iniziative, per - La Sanità algherese, -
Surigheddu e Mamuntanas, - Il trasporto pubblico cittadino, - Una
viabilità sicura nel quartiere, - La costruzione, nell’area dell’ex
mercato civico rionale, di un centro di aggregazione, - Chiedere la
riqualificazione della piazza tra le case popolari; una piazza sporca
e caotica, mutilata dalla presenza dell’antenna Vodafon, e, ridare
così, dignità ad un pezzo dellacittà. - La costruzione di un sagrato
davanti la chiesa di Sant’Agostino per rendere sicuro il passaggio e
la sosta dei cittadini.
È l’unica chiesa ad Alghero priva di uno spazio pedonale. - L’ex
Cotonificio. Le esigenze del nostro quartiere sono state sempre
portate all’attenzione dei governanti del momento, un solo risultato
positivo, una nuova viabilità. Oggi il quartiere ha strade più sicure:
uno spartitraffico a tutela dei cittadini in via De Gasperi e sensi
unici strategici.
Siamo davvero costati poco alle casse comunali!!! Cosa ne è stato del
mercato rionale di Sant’Agostino? Dato in affitto ai proprietari della
catena di supermercati Nonna Isa al prezzo esorbitante di 2936,82 euro
l’anno (vorrei ricordare che per i locali del Centro Documentale della
Fondazione Istituto Storico Giuseppe Siotto, in via Marconi,
l’amministrazione spende 2.088,19 euro di canone al mese), è stato
venduto agli stessi, a corpo, per 1.200.000 euro.
Noi chiedemmo di lasciare nella disponibilità del quartiere l’area che
sovrasta l’edificio per costruire un centro di aggregazione, niente da
fare. È stato dato via un patrimonio immobiliare per asfaltare alcune
vie, anche del quartiere. Vie che, ovviamente, dopo qualche mese sono
state cantierate per la fibra ottica e per la condotta del gas.
Sagrato e piazze tra le case popolari? Da una decina di anni
nell’elenco triennale delle opere pubbliche, quest’opera, di vitale
importanza per la sicurezza e il benessere delle persone, viene
rimandata di due anni in due anni. Ex Cotonificio?
Il comune di Alghero catturò un bando regionale, grazie al dirigente
Masia, che prevedeva la rigenerazione di edifici regionali. Alghero
scelse la ristrutturazione dell’ex Cotonificio; il progetto affidato
alla facoltà di Architettura risultò vincente. Siamo alla fine 2015.
Prese il via l’iter burocratico per l’assegnazione della progettazione
e direzione dei lavori; contemporaneamente, per volontà del sindaco,
si crearono dei tavoli tematici nel quartiere, con l’unico scopo di
essere di supporto al Progetto, attraverso idee consapevoli delle
esigenze della comunità.
Arrivarono sul tavolo della commissione esaminatrice una decina di
offerte e nel 2018 la Politecnica di Modena risultò vincitrice; iniziò
l’iter del progetto da 3.350.000 euro. I progettisti della Politecnica
realizzano il progetto di massima, che precede quello definitivo, che
si discosta non poco da quello che vinse il bando. Un progetto
oltremodo oneroso, rispetto al budget regionale, per la presenza di un
edificio a torre con nove appartamenti che, a parere del Comitato,
distorce il progetto iniziale qualificato come Centro di Aggregazione.
Dimostrammo la nostra contrarietà in un incontro avuto nel novembre
2018 con progettisti, Assessore ai Lavori Pubblici e il Responsabile
Unico del Procedimento (RUP), e cercammo di vincolare il progetto
definitivo a quello che era il contenuto iniziale, e vincente, del
bando. In quell’incontro il RUP si addosso la responsabilità delle
onerose trasformazioni. Ci chiediamo: può il RUP permettersi di
modificare un progetto per il quale si erano già fatte delle
valutazioni in ordine ai costi da sostenere e come tale approvato e
finanziato in sede regionale?
Questa intromissione sta costando un po’
cara alla comunità del quartiere: secondo il cronoprogramma stabilito
dal RUP, nel 2019, cioè oggi, dovrebbero iniziare i lavori di
riqualificazione dell’edificio e invece c’è solamente un progetto di
massima, oltremodo oneroso che deve essere o no riconsiderato? Un RUP
che deve vigilare sui costi programmati, cosa fa? Abbiamo perso
dueanni. Il RUP insegue i suoi sogni (o i sogni di altri) e il
quartiere, signor Sindaco è così come lei lo ha trovato nel maggio
2014, senza sagrato, con la piazza tra le case popolari indecente,
l’ex cotonificio ridotto ancora ad un rudere. In effetti una cosa è
cambiata: il quartiere non ha più la disponibilità dell’ex mercato
rionale e dell’area sovrastante.
Il Presidente del Comitato di
Quartiere di Sant'Agostino Maria Antonietta Alivesi