La Sardegna, con i suoi tre milioni di capi ovini e quasi tre milioni
di litri conferiti all'industria lattiero casearia, è la “capitale del
latte” del nostro Paese. Oggi il presidente del consiglio Conte si
trova nella nostra regione ed è l’occasione per chiedere che la
questione “latte sardo” sia inserita ai primi posti dell’agenda
politica del governo. Lo sostiene Daniele Maoddi di Fratelli d'Italia
che aggiunge :Le immagini di questi giorni dei pastori, che per questa
giusta battaglia sul prezzo del latte gettano a terra migliaia di
litri di latte, toccano molto le emozioni e la storia di ciascuno di
noi perché in Sardegna il motto tottu semus pastores non è un semplice
slogan :ogni sardo ha un padre, un fratello, un antenato o un
discendente, pastore.
E vedere il latte a terra fa male e dispiace
però serve perché grazie a questa immagine di impatto si è riusciti a
sollevare la questione latte a livello nazionale.
Per un pastore buttare il latte a terra equivale a tagliarsi le vene e
gettare il proprio sangue. Ma se si è arrivati a questo gesto è
evidente che oggi la situazione nelle campagne sarde è veramente
drammatica.
E in Sardegna se stanno male i pastori stanno male tutti gli altri
comparti ad iniziare dal commercio. Ecco perché questa protesta è
sentita anche dai sardi che non lavorano in campagna.
Per Maoddi "la crisi dei pastori è un dramma sociale ancor prima che
economico e quando un dramma è sociale ed è cosi esteso spetta alla
politica il dovere morale di facilitare il raggiungimento di un
accordo tra gli attori della filiera che consenta di avere un prezzo
del latte ad un euro più iva, la soglia minima di dignità".
Fratelli di Italia, grazie ad un intervento del deputato Deidda, ha
imposto che il tema sia affrontato a brevissima scadenza dalla
commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Ora serve celerità
e decisioni urgenti ed immediate.