«Assistiamo, non senza preoccupazione, allo scadere del tempo utile
alla conversione in legge, da parte del Consiglio regionale, del
disegno di legge concernente la riforma del trasporto pubblico locale
isolano, già approvato con delibera di Giunta n. 60/27 lo scorso 11
dicembre – afferma il segretario UILTrasporti Sassari Antonio Sias -.
Preoccupazione destata dall’assoluta necessità di non procrastinare
ulteriormente un provvedimento di vitale importanza per un settore che
coinvolge circa 4mila lavoratori ed offre un servizio fondamentale a
tutta la comunità isolana».
Questo l'allarme lanciato a chiare lettere e senza alcun giro di
parole da Antonio Sias, segretario UILTrasporti: serve convertire il
disegno in legge, e serve farlo in fretta. «Per anni, nelle sedi più
disparate, sono state ricercate soluzioni funzionali al cancellare
questa persistente situazione di incertezza – dice -.
Si è cercato di
evitare di indire gare per l’assegnazione dei servizi procedendo ad
affidamenti diretti nel tentativo di valorizzare le professionalità
presenti nelle varie aziende. Senza dimenticare i grandi sacrifici
fatti dalle suddette aziende e dai rispettivi lavoratori per risanare
i bilanci. Si è chiesto a gran voce e unanimemente un ulteriore rinvio
del processo di realizzazione dell’avvio della riforma ed ora che si è
ad un passo dal raggiungimento di tutti gli obbiettivi prefissati, ora
che la possibile svolta sembra vicina, ci troviamo davanti ad un
inaspettato e inopportuno stop».
Così, in occasione della recente e apposita convocazione dell'Attivo
Regionale dei delegati UILTrasporti di tutte le aziende, proposte e
timori sono stati valutati, ratificati e sottoscritti con massimo
consenso nell’unico e solo interesse dei cittadini e dei lavoratori:
«Non è accettabile che interessi di bottega, ancor meno volontarie e
distorte letture del sopra citato disegno di legge varato dalla Giunta
regionale, facciano non solo tramontare l’ipotesi di una riforma più
che mai utile e necessaria ma, ancor peggio, rischino di rimettere
tutto in discussione in un momento in cui il tempo è abbondantemente
scaduto.
Un ritardo sul tema porterebbe, con matematica certezza, al
vanificare tutti i buoni propositi e gli sforzi fatti, da tutti, in
questi anni».
Antonio Sias, a nome del sindacato e di tutti i lavoratori coinvolti,
non molla la presa e chiama la governance ad un atto di
responsabilità: «In questo preciso momento storico chi ci governa ha
il dovere di dare certezze ai cittadini riguardo l’erogazione dei
servizi e la loro qualità, riguardo il futuro occupazionale e
contrattuale riservato al personale e gli interessi delle aziende che
operano nel settore. In riferimento ai tempi la proposta della Giunta
è chiara: si concedono altri tre anni affinché tutti i protagonisti
sulla scena - Regione, Enti locali, proprietari delle piccole aziende
private, le ormai ex municipalizzate e la grande azienda di trasporto
regionale - abbiano il tempo di ricercare e trovare sinergie e
soluzioni utili a soddisfare le legittime aspirazioni di impresa che
ognuna pur giustamente manifesta. Ma sarebbe incomprensibile e
deleterio per tutti, a questo punto, stoppare l’approvazione di una
legge di riforma capace di avviare una nuova positiva fase. Una fase
utile a ridisegnare e governare, al passo con i tempi, l’intero
sistema del trasporto pubblico locale sardo».