Sulla questione delle cartelle pazze intervengono i consiglieri
comunali di Cinquestelle Roberto Ferrara e Graziano Porcu.
" Nel luglio 2016, poco più di due anni fa, dopo l'approvazione da
parte della maggioranza della delibera per l'assegnazione della
riscossione coattiva, in un nostro comunicato [https://goo.gl/YJcyvV]
scrivemmo: “non possiamo che essere molto preoccupati per i risvolti
che questa decisione potrebbe avere per il futuro di molti cittadini
algheresi che dovrebbero essere, da chiunque governa (con noi lo
sarebbero), salvaguardati.”
Sicuri però che non avrebbero capito quanto da noi asserito, ci
spingemmo addirittura oltre analizzando attentamente i costi-benefici
di un’operazione scellerata come l'esternalizzazione, arrivando a
scrivere: “E’ infatti assolutamente incredibile pensare di appaltare
ad una ditta esterna la riscossione coattiva quando, con una piccola
parte dei soldi risparmiati con la gestione interna della riscossione
ordinaria, si potrebbe tranquillamente creare un ufficio interno alla
Secal che si possa occupare appunto di quella Coattiva, raggiungendo
dunque due obiettivi strategici per chiunque voglia governare una
città salvaguardando gli interessi della collettività.
Il primo
sarebbe quella di poter creare un servizio a costo zero (vedi
investimento fatto con soldi risparmiati), il secondo quello di creare
nuovi posti di lavoro in una città che vede un incremento nel numero
di disoccupati.”
Nonostante questo il Consiglio comunale, grazie al voto favorevole dei
Consiglieri di maggioranza e del nostro Sindaco, approvò
l'esternalizzazione della riscossione coattiva.
Purtroppo, aggiungiamo noi, visto che i risultati odierni dimostrano
in maniera palese quanto avessimo ragione. In questi giorni infatti è
scoppiata la bomba delle “cartelle pazze” che ha sconvolto molti
imprenditori e tantissimi singoli cittadini algheresi i quali si sono
trovati sotto l’albero di natale richieste di pagamento esorbitanti,
in alcuni casi di centinaia di migliaia di euro.
Per correre tardivamente ai ripari l’amministrazione comunale,
costretta da una vera e propria rivolta popolare, ha convocato la
società di riscossione per cercare di porre rimedio a una situazione
fuori controllo a cui noi abbiamo chiesto di porre rimedio con
l'immediata sospensione di tutti gli avvisi di pagamento in regime di
autotutela.
Apprendiamo dalle notizie di giornale che
l’amministrazione avrebbe raggiunto un accordo con la società di
riscossione per la “verifica dei circa 400 avvisi emessi per il 2013 e
annullamento di tutti quelli per gli anni successivi.” e che abbia
espresso la volontà per “l’accoglimento delle richieste di
annullamento di una buona parte degli avvisi notificati alle aziende”.
Capiamo le difficoltà di un Sindaco che rischia di vedere svanire la
possibilità di riscuotere i crediti non riscossi del 2013 che tra un
mese saranno prescritti e che, magari, ne dovrà rispondere di fronte
alla Corte dei Conti, ma non possiamo che ribadire che tutto questo è
figlio di scelte “scellerate” fatte dalla sua stessa persona solo due
anni fa.
Precisiamo che noi vogliamo un fisco giusto e che tutti paghino per
permettere a tutti di pagare meno, ma il quadro che viene fuori da
questa situazione non sembra né giusto né corretto. Infatti, per la
stragrande maggioranza dei casi, non si tratta di evasori che non
hanno pagato quanto dovuto, ma di un ricalcolo postumo dei tributi
(già pagati) per una diversa interpretazione delle superfici quale
base impositiva della tassazione.
Detto questo non possiamo che porci alcune domande, a questo punto:
chi pagherà la Step per il servizio finora svolto? Le verifiche degli
avvisi emessi per il 2013 saranno estese a tutti o solo alle imprese?
Cosa succederà, visti i tempi ristretti, se la verifica si protrarrà
fino alla decorrenza dei termini rendendo complessi eventuali ricorsi?
L’amministrazione sta tenendo conto anche delle difficoltà in cui ha
posto i semplici cittadini che, una volta pagato regolarmente i
tributi, si sono visti arrivare pagamenti extra per i ricalcoli delle
superfici, che possono variare da qualche centinaia di euro a migliaia
di euro, destabilizzando così le già fragili economie familiari?
Nel frattempo, in attesa di ricevere le risposte a domande che tutti i
cittadini si stanno ponendo, non possiamo che sottolineare come ci
dispiaccia aver letto che "l'unico" ad aver pagato pegno per questo
scempio sia l’assessore alle finanze, l’avv. Gavino Tanchis, che con
grande signorilità ha rassegnato le proprie dimissioni. Non ci
sorprende, invece, constatare che ancora una volta il nostro Sindaco,
che questa operazione l'ha avallata sin dall'inizio con il suo voto
favorevole in Consiglio comunale e, nonostante non abbia controllato
l'operato del suo assessore, addossandogli tutte le colpe, cerchi
adesso di uscirne pulito quando dovrebbe essere il primo a rassegnare
le proprie dimissioni, - concludono i consiglieri di Cinquestelle -
considerato che a lui è imputabile l'intera gestione amministrativa."