Nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha assunto una delibera di
indirizzo riguardo la destinazione del Centro Residenziale Regionale
per Anziani, scelta a nostro parere frettolosa e comunque travagliata,
considerato che al momento della votazione hanno abbandonato l'aula il
presidente del Consiglio comunale Matteo Tedde e il capogruppo della
lista del sindaco Pietro Sartore, oltre a tutti gruppi di opposizione.
Fin da subito associazioni, partiti politici, singoli cittadini,
alcuni ospiti e loro familiari, Sardenya i Llibertat tra questi, si
sono espressi con chiarezza, e continuano a farlo anche in questi
giorni, a difesa del recupero strutturale e funzionale del C.R.R.A.,
peraltro avanzando proposte migliorative, a ragione di una realtà
sociale particolarmente cara agli algheresi.
Occorre considerare che
gli anziani vivono con grande disagio gli spostamenti dai luoghi
abituali.
Ciò che stupisce è invece lo stato di prolungata incuria che ha
portato a un progressivo decadimento della struttura e a una ridotta
funzionalità del servizio derivante anche dall'inopportuna presenza di
uffici comunali, i quali con maggiore razionalità si sarebbero dovuti
ubicare in immobili comunali concessi improvvidamente a terzi, quasi
sempre a titolo gratuito. Purtroppo gli attuali amministratori hanno
fatto prevalere il calcolo economico e una ipotetica modernità
rispetto al prestigio derivante dalla storicità, funzionalità e
posizione della struttura di viale della Resistenza, trascurandola
nonostante eventi precursori suggerissero una maggiore vigilanza (v.
impraticabilità della cappella).
Anche se ora l'Amministrazione comunale ha riconsiderato la propria
posizione iniziale, sarebbe bene ricordare che in passato casi di
alienazione di beni appartenenti al patrimonio comunale hanno
sollevato forti contrapposizioni e accesi dibattiti, come il
pretestuoso abbandono dell'asilo di via Cagliari e della palestra di
via Mazzini.
Un caso di singolare è quello rappresentato dalla
chiusura del mercato della frutta e verdura, perciò bene demaniale,
struttura comunale ritenuta inadeguata alla vendita dei prodotti della
terra ma riconvertito di fatto in spazio espositivo e per eventi vari,
mentre nel mercato accanto le condizioni di degrado sono palpabili,
con notevole disagio di operatori e della clientela.
A queste considerazioni ampiamente diffuse tra la cittadinanza
algherese, dettate soprattuto dal buon senso, ne seguono altre
fondamentali a favore del recupero, ampliamento e ammodernamento
funzionale del C.R.R.A. di Calabona, inserito in una delle aree
panoramiche più pregiate del territorio di Alghero.
Con la L.R. 4 del 1988, sul riordino delle funzioni
socio-assistenziali, sono stati trasferiti ai comuni beni, funzioni,
personale e risorse per il funzionamento dei Centri residenziali per
anziani, con la convinta adesione dei comuni stessi, Alghero e
Iglesias tra i primi.
Le successive norme approvate dalla Regione hanno confermato la scelta
di mantenere funzione e destinazione d'uso dei C.R.A., con la
possibilità di ampliarne in maniera modulare la capienza, incrementare
i servizi e realizzare servizi di lungodegenza, previa autorizzazione
del servizio sanitario.
Nel marzo del 2017 il consigliere comunale Alessandro Nasone propose
saggiamente una ristrutturazione complessiva della struttura, in grado
di migliorarne la funzionalità e la qualità dei servizi offerti, con
la trasformazione del C.R.A. in Residenza Sanitaria Assistita e
hospice, proposta ribadita e integrata da Paola Correddu in un recente
intervento.
Precisiamo che per ottenere il cambio di destinazione d'uso occorre
l'autorizzazione della Regione, mentre ricordiamo che qualsiasi altro
intervento dovrà ottenere il nullaosta della Soprintendenza e il
parere dell'Ufficio tutela del paesaggio.
Ci chiediamo quanti in Italia siano gli edifici pubblici, scuole, sedi
di Università, ospedali, luoghi di culto, uffici pubblici, etc., che
hanno salvato storicità e monumentalità del manufatto senza rinunciare
all'efficiente e funzionale modernità, ottenute mediante un sapiente
ed intelligente recupero.
La scelta di rinunciare al dibattito e al confronto pubblico sul
merito della questione evidenzia una sostanziale debolezza delle
argomentazioni esposte. Il risultato della votazione in Consiglio
comunale ne è la riprova.
A noi di Sardenya i Llibertat rimane una profonda delusione,
ciononostante continueremo ad avanzare le nostre proposte ad esclusivo
vantaggio della collettività, nella nostra azione di difesa delle
ragioni dei più deboli e a vigilare con la solita attenzione
sull'operato degli amministratori.
Il coordinamento di Sardienya i Llibertat