"Tre giorni di lavori con i maggiori portatori di interesse
istituzionali regionali e nazionali, del mondo delle imprese e delle
associazioni di categoria, di Università e Centri di ricerca
caratterizzeranno gli Stati generali dell’Agricoltura convocati nel
polo fieristico di Cagliari dal 20 al 22 settembre. Un appuntamento
che mira ad analizzare lo stato di salute del comparto così da
permettere alla prossima programmazione agricola 2021-2027 di dare le
migliori risposte, nel medio e lungo periodo, per assicurare una
crescita competitiva e innovativa alla variegata galassia agricola
sarda ".
L'annuncio della Regione risulta di straordinaria importanza
soprattutto per il rilevante ruolo che svolge nell'isola il comparto
agricolo, produttivo e di trasformazione.
Ed è forse per questa
ragione che l' incontro ai massimi livelli di tutti i soggetti
dell'intero comparto , sarebbe stato utile proporlo all'inizio della
legislatura, non alla fine, quando era ancora possibile programmare
gli interventi di supporto e soprattutto realizzarli nell'arco dei
successivi 5 anni.
La convocazione degli stati generali fatta ora assume una connotazione
chiaramente elettorale e proprio per l'importanza di ciò che si parla,
il mondo delle campagne e della produzione agricola, meritava una
maggiore attenzione, e, in questo caso, forse anche un po di rispetto.
La giunta Pigliaru conosce perfettamente il peso elettorale
dell'intero comparto ed è un peccato che lo abbia convocato per una
tre giorni per proporre ipotesi di soluzioni che dovrà svolgere,
chiunque essa sia, la prossima amministrazione regionale. Il tutto
a qualche mese dal voto condiziona pesantemente la stessa iniziativa.
"Alla luce dell’evoluzione delle politiche europee e nazionali -
prosegue la nota della Regione riconoscendo il rilievo dell'evento -
delle ipotesi di riforma della Politica Agricola Comune (PAC),
dell’evoluzione del mercato agroalimentare, degli accordi sul
commercio internazionale e dei cambiamenti climatici, si cercherà di
individuare quali azioni e quali innovazioni (tecniche e tecnologiche,
infrastrutturali, promozionali e commerciali, di ricerca e assistenza
tecnica, di formazione, e di organizzazione orizzontale e verticale
delle filiere) possono contribuire allo sviluppo del settore e alla
crescita della redditività e produttività delle diverse filiere. Si
individueranno quindi criticità, punti di debolezza e possibili
soluzioni per l’attuale programmazione e per quella del prossimo
settennio.
Ad aprire la tre giorni sarà giovedì alle 9.30 l’assessore
dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, a cui seguiranno gli interventi
dell’eurodeputato e vice presidente della Commissione Agricoltura e
sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro.
Sarà poi la
volta del Capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e
dello sviluppo rurale del Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe
De Blasi, della responsabile cooperazione di Nomisma, Ersilia Di
Tullio, del direttore commerciale della Coop Conad del Tirreno,
Alessandro Baciotti, e di Luigi Ledda del dipartimento di Agraria
dell’Università di Sassari. Si apriranno quindi 11 tavoli tematici
così suddivisi: Cerealicoltura, leguminose e colture innovative;
Ortofrutta; Vitivinicoltura e Olivicoltura; Zootecnia – Latte e
foraggicoltura da pascolo; Zootecnia – Carne; Apicoltura,
avicunicoltura, piante officinali; Selvicoltura; Allevamento del
cavallo; Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende
agricole e diversificazione dell’attività agricola; Semplificazione
legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo
Pagatore Regionale; Gestione delle risorse idriche.
Nella seconda e nella terza giornata i risultati dei tavoli di lavoro
verranno illustrati in sede plenaria pubblica, quindi analizzati e
discussi in una serie di tavole rotonde da parte di rappresentanti
delle istituzioni, dell’associazionismo, del mondo produttivo e della
ricerca.
A metà mattinata del 22 settembre partirà la fase conclusiva con gli
interventi del presidente della Regione, Francesco Pigliaru,
dell’assessore Pier Luigi Caria, dei rappresentanti delle associazioni
agricole e del mondo della cooperazione, del presidente della
Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto,
del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura e
rappresentante dell’Autorità di gestione sul PSR, Sebastiano Piredda.
“Si tratta di un appuntamento importante e di particolare
responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in
cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti
lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti”. Così
l’assessore Caria, che ha aggiunto: “La nostra agricoltura ha margini
di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione che
parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e
occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia
intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le
migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire
fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di
interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così
importante della nostra storia e della nostra economia”. Caria ha
perfettamente ragione, si tratta di un appuntamento importante e
proprio per questo motivo andava svolto con dinamiche e tempi non
sospetti.