E’ l’obiettivo della proposta di legge “Testo Unico della normativa
in materia di sport”, presentata dal Gruppo del Partito dei Sardi in
Consiglio regionale, primo firmatario il consigliere Roberto Desini.
Con un finanziamento di circa 30 milioni di euro l’anno il testo vuole
riorganizzare l’intera legislazione regionale in materia di sport,
adeguando la Legge 17 del 1999 (Provvedimenti per lo sviluppo dello
sport in Sardegna) e riportando in capo alla Regione le deleghe che
erano state attribuite alle Province e che non vengono ormai più
gestite, tra cui i finanziamenti per l’acquisto delle attrezzature
sportive.
Il testo, articolato in 37 articoli, prevede un Piano triennale di
attività e individua due filoni fondamentali: la promozione dello
sport e gli interventi sugli impianti sportivi, a cui sono destinati
rispettivamente 13 e 17 milioni. Si tratta di un incremento di risorse
di quasi il 300% rispetto agli attuali 8,4 milioni di euro previsti
nell’esercizio finanziario del 2018. “Con questa legge – ha spiegato
Roberto Desini – vogliamo creare ordine nella normativa vigente e
rendere più agile la parte burocratica per le società e le
federazioni. In particolare, vogliamo raddoppiare la quota destinata
alle trasferte, portandola a 7 milioni, e attivare un piano
straordinario per l’impiantistica sportiva, valutando la situazione
delle strutture in relazione alla distribuzione geografica e alle
richieste che arrivano anche da nuove discipline.
Una particolare
attenzione sarà riservata ai diversamente abili: attualmente il 6 per
cento dei contributi destinati allo sport viene erogato d’ufficio al
Coni per attività istituzionali. Con la nostra proposta di legge
prevediamo che 150mila euro di questo 6 per cento vadano invece al
Comitato italiano Paralimpico (Cip)”.
Il testo vuole, inoltre, coinvolgere tutti i soggetti che operano nel
settore e rendere la Conferenza regionale dello sport il momento in
cui programmare l’attività in maniera condivisa e organica.
L’obiettivo finali dei promotori è di promuovere la pratica e la
diffusione capillare dell'attività sportiva e dell'attività
motorio-ricreativa nel territorio regionale e valorizzare la funzione
sociale e preventiva dello sport per il miglioramento della qualità
della vita dei cittadini. “Uno Stato lungimirante deve puntare sullo
sport – ha affermato il consigliere Augusto Cherchi – perché investire
sullo sport vuol dire investire sulla salute dei cittadini”.
Secondo
Piermario Manca è “importante rivisitare tutto il sistema legislativo
dello sport, adeguandolo alle nuove esigenze, con una particolare
attenzione alla prevenzione sia per l’attività agonistica sia per
quella dilettantistica”.
Tra i diversi interventi, circa la metà del finanziamento per la
promozione dello sport è destinato alla partecipazione ai campionati
nazionali, 1,4 milioni all’attività sportiva giovanile e 600mila euro
per la prevenzione. Per quanto riguarda l’impiantistica sportiva i
proponenti hanno fotografato la situazione esistente al 31 dicembre
2017: la Sardegna ha 1.976 complessi sportivi, che si articolano in
3.214 impianti sportivi e 3.735 spazi di attività. I dati hanno,
però, evidenziato uno squilibrio territoriale che vede la Provincia di
Nuoro registrare la minore percentuale di strutture sportive in
assoluto, mentre la Provincia del Sud Sardegna detiene la maggiore
percentuale di complessi, di impianti e di spazi. La Proposta di legge
ha anche l’obiettivo di riequilibrare la distribuzione degli impianti
sul territorio regionale in base anche alla destinazione dei singoli
sport.