La Commissione paritetica Stato-Regione, composta da un esponente del
Ministero dell’Economia e Finanze, da uno del MIBACT e da due
rappresentanti dell’Amministrazione regionale, i professori Pietro
Ciarlo e Antonio Tramontin, si è riunita a Roma dove ha sottoscritto
gli elenchi con i primi 30 beni di interesse storico-artistico di
proprietà dello Stato che passano così al patrimonio regionale.
Tra i principali immobili figurano il faro, l’ex semaforo e l’alloggio
semaforisti di Capo Spartivento (Domus de Maria); il faro dell’isola
dei Cavoli (Villasimius); le ex batterie militari di Capo d'Orso
(Palau); la postazione antiaerea di Punta Giglio (Alghero) e Poggio
Raso (Caprera); il Palazzo baronale di Sorso, attuale sede del Comune;
l’ex Reggia caserma della Guardia di Finanza di corso Umberto, a
Olbia; la Grotta Marcello di Cagliari; le ex caserme dei Carabinieri
di corso Vittorio Emanuele a Villasalto, di via Mazzini a Ballao e di
via Nazionale a Serrenti; il Castello Malaspina di Bosa; la caserma
funzionale Rizzeddu di Sassari; la Torre di Fertilia (Alghero); i
rifugi antiaerei De Amicis, di via Sassari/via Libio e di Campo Occone
(Porto Torres); la Torre di Capo Falcone (Stintino); l'ex Mobilificio
sassarese in Regione Serra Secca e la porzione non in uso
all'Università dell’ex Estanco del tabacco di via Arborea a Sassari.
“È la prima volta dal 2006, cioè da quando è stata prevista la
Commissione paritetica per il trasferimento dei beni
storico-artistici, che viene individuato un primo elenco di immobili
da trasferire in applicazione, oltre che di una norma, anche di un
generale principio di leale collaborazione tra le due
Amministrazioni”, sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano
Erriu.
“Figurano alcuni beni di grande rilievo storico, artistico e
culturale. Alcuni di loro sono già in uso ad Enti e a privati. Gli
altri saranno trasferiti ai Comuni, ovvero concessi in uso con
procedure di valorizzazione che consentiranno di creare nuove
opportunità di lavoro e sviluppo per il territorio. La maggior parte
dei beni ha una naturale destinazione ambientale o turistica, e su
questo versante la Regione intende muoversi”.
Erriu precisa poi che “la firma di questi elenchi ha
istituzionalizzato una modalità operativa da parte della Commissione
paritetica, la quale da oggi in poi potrà procedere più spedita nel
trasferimento di ulteriori beni identitari di particolare pregio,
quali i siti archeologici”.