Quattro persone sono state denunciate dal Corpo forestale e di
vigilanza ambientale per il reato di esercizio di caccia con mezzi non
consentiti e uccellagione, detenzione di specie animali protette e
contestato l'animalicidio per la cruenta uccisione di un cervo.
. Le denunce sono il frutto dell’operazione del Servizio Ispettorato
Territoriale di Cagliari, che ha coinvolto personale delle stazioni di
Capoterra, Sinnai, Pula e Campuomu. Gli agenti del Corpo hanno
sequestrato un ingente quantitativo di selvaggina e migliaia di
strumenti di cattura.
Inoltre è stato necessario bonificare ampie zone
da strumenti catture posizionati per catturare selvaggina (lacci reti
e attrezzi vari). I bracconieri, grazie a una serie di appostamenti,
sono stati tutti colti in flagranza, in diversi luoghi, mentre
predisponevano strumenti di cattura e recuperavano la selvaggina
appena catturata. Un pregiudicato per reati venatori di Burcei di 46 anni è stato
sorpreso dai Forestali della Stazione di Campuomu nei monti Sette
Fratelli, intento a piazzare reti per uccellagione lungo un sentiero.
In località San Pietro Paradiso, alle pendici del massiccio dei Sette
Fratelli, gli agenti della Stazione di Sinnai hanno sopreso un altro
pregiudicato di 77 anni, sempre di Burcei, mentre posizionava trappole
e reti per la cattura di uccelli. Il fatto più grave a Pula, in
località Su Spinosu, al limite del Parco regionale di Gutturu Mannu.
Qui sono entrati in azione i Forestali della Stazione di Pula che,
dopo alcuni giorni di appostamento, hanno colto sul fatto un
ventinovenne di Pula e un trentunenne di Capoterra, entrambi
pluripregiudicati. I due sono stati sorpresi lungo un sentiero dove
erano stati piazzati 40 cavetti per cattura di ungulati e 1500 lacci
per uccellagione. Nei cavetti è stato rivenuto morto un splendido
esemplare di cervo sardo femmina, che ha subìto una dura agonia dovuta
all'illegale strumento di cattura. Le successive perquisizioni hanno permesso di recuperare e
sottoporre a sequestro alcune parti appartenenti a un esemplare di
cervo sardo, 25 tordi, 14 pettirossi, 4500 lacci per uccellagione, 170
reti e 870 lacci per cattura di cervi e cinghiali.
Oltre alle
contestazioni penali per reati legati alla uccellagione e uso di
strumenti illeciti per la cattura e uccisione del cervo sardo, è stato
contestato il delitto di cui articolo 544 ter del codice penale, che
prevede pene sino a due anni di reclusione per il crudele
maltrattamento all'animale. Per gli uomini denunciati è scattata la
segnalazione all'Autorità di Pubblica Sicurezza per interdizione a
frequentare l’area del Parco regionale. L’attività è stata svolta anche con la collaborazione dei volontari
della LIPU - Byrd Life International.
Dal mese di dicembre si sono
alternati con altre associazioni (LAC, LAV, WWF) in un “campo
antibracconaggio” nel quale, sempre in stretto raccordo con il Corpo
Forestale, sono stati bonificati ampi territori da sistemi di cattura
e liberate decine di animali catturati dalla morsa dei lacci tutti
all’interno del Parco regionale di Gutturu Mannu.
Per il rispetto dell’ambiente e della legalità, il Corpo forestale
rinnova l’appello di segnalare, al numero verde 1515, coloro che
vendono “grive”, ricordando che i bracconieri utilizzano anche specie
diverse dai tordi come i pettirossi e agiscono nel disprezzo delle più
elementari norme igieniche.