Torneranno al lavoro da gennaio 2018 i lavoratori ex Ati-Ifras che
fino al 31 dicembre 2016 avevano prestato servizio all’interno del
Parco naturale regionale di Porto Conte. Grazie alla perseveranza
degli stessi operai ed all’impegno profuso dal Consiglio direttivo del
Parco e dal Comune di Alghero, si chiude quindi almeno a livello
locale la più complessa vertenza regionale che in tutta l’Isola
coinvolge oltre 500 lavoratori ex Ati-Ifras.
Il Parco di Porto Conte, per un anno, ha dovuto rinunciare
all’importante supporto di questi lavoratori che per oltre quattro
anni avevano contribuito alla realizzazione di importanti opere di
manutenzione e riqualificazione naturalistica all’interno dell’area
protetta regionale.
Il cantiere lavori che verrà nuovamente
ripristinato durerà, per ora un altro anno, in attesa che la Regione
Sardegna predisponga il bando internazionale per il riavvio del piano
di attività di riqualificazione del patrimonio regionale del Parco
geominerario storico ambientale della Sardegna di cui anche Porto
Conte fa parte.
Il Parco è tra i primi enti che hanno concluso l’iter di assunzione a
tempo determinato dei lavoratori ex Ati-Ifras. Le selezioni si sono
svolte nella giornata di oggi e, completato l’iter procedurale di
reclutamento, coordinato a livello regionale dall’Agenzia del lavoro
ASPAL, i 21 lavoratori riprenderanno l’attività entro la prima decade
di gennaio.
Il loro contributo consentirà al Parco di Porto Conte di potenziare
interventi essenziali come le manutenzioni dei sentieri, dei complessi
forestali, il supporto alle attività di gestione e contenimento della
fauna selvatica, di riqualificazione naturalistica e valorizzazione
del territorio.
“Il Comune di Alghero, il Consiglio direttivo del Parco ed il
direttore si sono impegnati fin da subito con i vertici della Regione
per riottenere gli operai- spiega soddisfatto il presidente del Parco
di Porto Conte Luigi Cella- è stata una difficile vertenza che ci ha
visti in prima linea per superare tutti gli ostacoli burocratici e
finalmente ci siamo riusciti.” Dello stesso avviso anche il direttore
del Parco Mariano Mariani: “disporre delle maestranze operaie ci
consentirà di nuovo di intervenire in maniera immediata ed efficace
nei piccoli e grandi problemi quotidiani che si presentano all’interno
dell’area protetta regionale.
Oltre cinquemila ettari che richiedono cura e attenzione sul quale
interveniamo compatibilmente con le risorse disponibili e in
collaborazione con gli altri enti preposti come l’Agenzia Forestas che
svolge già un importante ruolo in circa duemila ettari di territorio
forestale all’interno del Parco.”