Forza Italia e Energie per l'Italia Alghero denunciano l'ennesima "distrazione" del Governo e della Regione Sardegna nei confronti della Provincia di Sassari. Il tema, illustrato nel dettaglio oggi in conferenza stampa, è relativo alle strutture aeroportuale e portuale e alla loro valorizzazione in chiave turistica all'interno di fondamentali strumenti di programmazione e finanziamento nazionali. alla presentazione del dossier ha partecipato il consigliere regionale Marco Tedde, con il vicecoordinatore regionale di Energie per l'Italia Marco Di Gangi.
Il 13 settembre 2017 i Ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini
hanno presentato alla stampa il primo piano straordinario della
mobilità turistica 2017 – 2022 redatto dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti d’intesa con il Ministero dei Beni
Culturali, delle Attività Culturali e del Turismo ai sensi delle
disposizioni contenute nel D.L 83/2014 convertito nella legge
106/2014.
Il piano, denominato “Viaggiare in Italia” mette al centro il “turista
come viaggiatore”.
Nelle intenzioni degli estensori il Piano Straordinario della Mobilità
Turistica è il punto di convergenza di due percorsi istituzionali –
«Connettere l'Italia» per il MIT e il «Piano Strategico del Turismo»
per il MIBACT - e rappresenta l’attuazione concreta delle Linee di
Intervento contenute in questi due documenti di pianificazione
strategica.
Il 9 novembre u.s la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato,
Regioni e le Provincie autonome ha espresso l’intesa sul relativo
schema di decreto ministeriale.
Il Piano disegna un modello basato sulle cosiddette porte d’accesso
del turismo in Italia coincidenti con porti, aeroporti e stazioni
ferroviarie considerate strategiche e rilevanti per il turismo
internazionale ed interconnesse alle reti locali e nazionali e si pone
tra gli altri gli obiettivi di accrescere l’accessibilità ai siti
turistici per rilanciare la competitività del turismo, valorizzare le
infrastrutture di trasporto come elemento di offerta turisticae
promuovere modelli di mobilità turistica ambientalmente sostenibili e
sicuri.
Noi sardi che facciamo affidamento sul turismo come volano economico e
viviamo quotidianamente i problemi e le difficoltà connessi
all’isolamento geografico e alla mobilità interna, avremmo dovuto
riporre nei confronti di questo piano non poche aspettative, salvo
doverci poi ricredere, analizzando le prescrizioni che da esso
emergono.
Gli antefatti
Le scelte della Giunta regionale in materia di trasporto aereo e di
continuità territoriale che incidono drammaticamente sull’aeroporto di
Alghero determinando un crollo dei collegamenti e degli arrivi
probabilmente costituivano, evidentemente, solo il preludio a altre
scelte ancora più devastanti, riguardanti non solo lo scalo algherese,
ma più in generale il territorio del Nord Ovest dell’isola.
E’ opportuno ricordare che queste scelte sono state possibili grazie
al sostegno dell’intera maggioranza di centro sinistra in Consiglio
Regionale e alla miopia politica di chi avendo la responsabilità di
governo, il presidente Pigliaru e la sua Giunta al completo, ha
determinato disgregazione territoriale e ha indebolito ulteriormente
la già debole struttura economica di vaste aree dell’isola.
Le scelte politiche
Basta leggere il Piano Straordinario della Mobilità Turistica per
capire che piega abbiano preso le cose per lo scalo algherese e per il
porto di Porto Torres.
Ebbene, se si vanno a leggere le previsioni progettuali per la
Sardegna si scopre che nel suo territorio vengono individuati come
“Porte di accesso” due soli aeroporti e due soli porti, quello di
Olbia e quello di Cagliari.
Vengono esclusi l’aeroporto di Alghero e il porto di Porto Torres e
questo nonostante le due località costituiscano la porta di accesso in
Sardegna di rilevanti flussi di turismo internazionale: il porto di
Porto Torres ha infatti un numero di passeggeri ben maggiore rispetto
a quello di Cagliari e la città di Alghero da sola, senza considerare
il territorio nel suo complesso, è la città sarda con il maggior
numero di presenze turistiche. Complessivamente il nord ovest
costituisce per arrivi e presenze il terzo polo turistico in Sardegna.
Bisogna sottolineare che tale scelta è stata avvallata dalla Regione
Sardegna in occasione del tavolo tecnico del 18 ottobre 2017 e con la
sottoscrizione in data 9 nov. 2017 dell’intesa, senza che fossero
formulate osservazioni al riguardo, nell’ambito dei lavori della
Conferenza permanente Stato-Regioni. Non si può perciò che pervenire alla conclusione che dalle decisioni
della Regione Sardegna emerge la volontà in linea con quella dello
Stato di escludere l’aeroporto di Alghero ed il porto di Porto Torres
dalla mappa nazionale delle porte d’accesso aventi rilevanza
strategica per il turismo.
Appare inspiegabile l’aver escluso dal Piano Straordinario della
Mobilità Turistica le due principali infrastrutture che garantiscono
il collegamento con l’esterno per un intero territorio, precludendogli
così la possibilità di accedere ai rilevanti finanziamenti cui il
Piano stesso prelude. Ancora più inspiegabile e ingiustificabile in considerazione del fatto
che il territorio del nord ovest dell’isola possiede siti turistici
di rilievo internazionale, facilmente raggiungibili dalle due
infrastrutture escluse dal Piano, quali, a titolo d’esempio: il Parco
nazionale dell’Asinara, il parco regionale di Porto Conte, l’Area
marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana, la Grotta di Nettuno,
la Miniera dell’Argentiera, oltre ad un incommensurabile e diffuso
patrimonio ambientale, paesaggistico, archeologico e culturale. Ancora mortificati quindi a
gli sforzi di un intero territorio le cui prospettive vengono
pesantemente limitate non tanto dal mercato, ma da precise scelte
politiche che a partire dalla negazione della Città Metropolitana di
Sassari fanno il paio con altre recenti decisioni di politica dei
trasporti che nel 2016 hanno fatto registrare una perdita di 340 mila
passeggeri per l’aeroporto di Alghero; azioni politiche che fanno
sorgere il dubbio anche tra i più scettici che vi sia la volontà
definita di mortificare il territorio del nord-ovest della Sardegna
per avvantaggiarne altri.
E con queste premesse bisogna essere molto diffidenti circa la volontà
recentemente manifestata dalla Giunta Regionale di creare un sistema
aeroportuale con un’unica regia per i tre scali sardi. L’idea non è
sbagliata, ma non vorremmo che, ancora una volta, le scelte che si
faranno andassero nella direzione di privilegiare alcune aree a
discapito della nostra.
Tale scelta, che segue a breve distanza di tempo quella che ha visto
il depotenziamento della sanità del sassarese, e quella della mancata
indicazione nell’ambito del comitato di gestione dell’autorità
portuale di un rappresentante del Comune di Porto Torres, mentre
risultano rappresentati sia Olbia sia Cagliari, risulta l’ennesima che
l’Amministrazione Regionale in carica assume ingiustificatamente in
grave danno del nord-ovest della Sardegna.
Analoghi comportamenti non paiono più accettabili alla luce delle
gravissime conseguenze che gli effetti di tali scelte producono in
termini di capacità e di diritto alla mobilità delle persone e di
prospettive di sviluppo economico e sociale di un intero territorio
che ha nel turismo uno dei principali pilastri della propria
economia