Potrebbe arrivare dalla legge di bilancio la riforma del personale di
ricerca degli zooprofilattici che consentirà di superare il tema dei
precari della ricerca, veterinari e biologi.
Sono stati infatti depositati e in fase di discussione gli emendamenti
di Pd (41.78) a prima firma Lai e di Ap (41.0.13) Viceconte, che
ricalcano il testo anticipato dalla prima bozza della legge di
bilancio, poi espunto.
Il testo si pone prima di tutto l’obiettivo di migliorare la qualità e
l’efficienza dell’attività di ricerca. Viene delineato uno specifico
percorso di sviluppo professionale che permette l’ingresso nei ruoli
del Servizio Sanitario nazionale, distinto in due aree: ricercatore e
professionalità della ricerca. Gli istituti potranno attivare
procedure concorsuali per contratti a tempo determinato della durata
di 10 anni, con possibilità di rinnovo per 5 anni, per l’area
ricercatore e di 6 anni, con rinnovo massimo di 3 anni per l’area
professionalità della ricerca. Con il provvedimento si intende
tutelare e valorizzare le professionalità acquisite dal personale che
ha operato ed opera negli istituti zooprofilattici ma anche dare
stabilità al lavoro che viene svolto e che ha raggiunto in questi anni
standard qualitativi elevati.
“Abbiamo voluto sottolineare al Governo il nostro fermo proposito di
rivedere il sistema di ricerca degli Izs per poter rilanciare l’ambito
e liberare risorse per la stabilizzazione del personale precario,
anche quello di supporto.” Ha detto il relatore del collegato fiscale
nella manovra di bilancio Silvio Lai. “Spero che la proposta rientri
tra le priorità condivise in maggioranza, o qui al senato o alla
Camera e confido che possiamo chiudere bene una vicenda annosa che
richiede la massima attenzione”.