Alghero: emergenza alloggi per le famiglie in difficoltà - "Deve essere più produttivo il dialogo con l'Area"

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Sta destando non poca preoccupazione la situazione abitativa in città per quanto attiene le fasce meno abbienti. In particolare il timore della ripartenza degli sfratti esecutivi sta creando una condizione di allarme sociale di fronte alla quale il sistema locale dell'assistenza rischia di trovarsi nelle condizioni di non poter dare risposte concrete alla domanda di alloggi in regime di emergenza. Sono alcune riflessioni dell'assessore ai servizi sociali di Alghero , Maria Grazia Salaris, alle prese di una situazione piuttosto pesante e non soltanto a livello locale. 

"L'Istat rileva - evidenzia l'esponente della giunta Conoci - che nel  2020, sono in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale in crescita dal 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (al 9,4% dal 7,7%). Lo stesso Istat spiega che dopo il miglioramento del 2019, nell'anno della pandemia la povertà assoluta aumenta raggiungendo il livello più elevato dal 2005, inizio delle serie storiche di crisi economica e occupazionale. A questi indicatori e per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019. Un quadro decisamente allarmante che deve fare riflettere e stimolare una azione decisa a evitare ulteriori drammi e difficoltà alle famiglie in situazioni economiche precarie" E' evidente che in questo contesto anche la situazione locale presenta criticità rilevanti.

"Ad Alghero stiamo vivendo momenti estremamente difficili - afferma Maria Grazia Salaris - abbiamo motivi di serie preoccupazione per il costante aumento di nuovi accessi di utenti ai servizi sociali, e  l'emergenza abitativa si sta rivelando uno dei fattori critici per la difficoltà sempre maggiore delle famiglie di sostenere le spese di locazione. Nel momento in cui gli sfratti diventeranno esecutivi dobbiamo aspettarci tantissimi casi di famiglie sfrattate e senza dimora".

Che ruolo può svolgere in questa fase delicata la struttura regionale ex Istituto autonomo delle case popolari.
"Occorre stabilire un dialogo molto più produttivo con l'Area ( oggi si chiama così l'ex Iacp ) - precisa l'assessora Salaris -  il servizio sociale rappresenta il front office e dell'emergenza- urgenza , e spesso i ritardi nelle risposte da parte dell'ente preposto ci mettono nella condizione di non trovare soluzioni. Una situazione per chi è in prima linea a risolvere i problemi decisamente avvilente . Non solo quindi per chi la subisce, ma anche per noi che proprio per la mancanza di un confronto produttivo con l'Area non riusciamo ad affrontare le emergenze in maniera operativa.Abbiamo posto il problema più volte  - conclude la Salaris - in maniera diretta e anche istituzionale attraverso il sindaco, ma ora è tempo di dare risposte immediate a soluzioni drammatiche"