Per 14 anni ha truffato l'Asl: chilometri fasulli e residenza fittizia - Indagato un medico di Oristano

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  Importante risultato conseguito dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Oristano a tutela del bilancio della Regione Autonoma della Sardegna e del buon andamento della Pubblica Amministrazione. Le Fiamme Gialle arborensi, al termine di complesse indagini coordinate in un primo momento dalla Procura della Repubblica di Oristano e, successivamente, dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cagliari nei confronti di A.C., medico originario del cagliaritano, oggi indagato a piede libero.

   Gli accertamenti di natura economico-finanziaria hanno consentito di dimostrare come il professionista, sin dal 2006, abbia ottenuto indebitamente erogazioni pubbliche concesse a titolo di rimborsi delle spese di viaggio che, al contrario, non erano state effettivamente sostenute.

   Il professionista, infatti, presta servizio presso 2 ambulatori convenzionati con la Asl di Oristano in due diversi Comuni entrambi siti nella parte meridionale della provincia di Oristano e, per ottenere illecitamente denaro altrimenti non spettante (l’autorità giudiziaria gli contesta il reato di truffa aggravata in quanto commessa in danno del Servizio Sanitario Regionale), ha adottato un espediente semplice ma efficace: pur vivendo, di fatto, nello stesso comune dove si trova uno dei due ambulatori pubblici in cui presta servizio (il secondo ambulatorio dista circa 20 chilometri dalla effettiva attuale dimora), poiché le spese di viaggio riconosciutegli erano proporzionate alla distanza chilometrica dichiarata dal luogo di residenza al luogo di lavoro, la soluzione che ha adottato è stata quella di prendere la residenza anagrafica nel comune della provincia di Oristano più lontano rispetto al luogo di lavoro. 

  L’indagato, in questo modo, tutti i mesi presentava alla Asl di Oristano false autocertificazioni attestanti i viaggi (mai) fatti dalla sua residenza anagrafica (fittizia) al luogo di lavoro, pur partendo al mattino dalla sua vera abitazione che è effettivamente distante dagli ambulatori pochi chilometri. L’intervento di autorità giudiziaria e polizia giudiziaria ha interrotto una pratica illecita che andava avanti da circa 14 anni e ha interessato anche un secondo indagato (che è a piede libero e che non è, al momento, destinatario di alcun provvedimento del Tribunale di Cagliari) il quale, dalle ricostruzioni investigative, avrebbe procurato la disponibilità dei luoghi di fittizia residenza al medico nonché avrebbe curato per lui il ritiro della corrispondenza.

  Il sequestro ha riguardato numerosi beni, quali le somme presenti sui conti correnti, fondi di investimento, n. 1 autoveicolo di pregio acquistato da pochi mesi nonché n. 2 vigneti, n. 1 appartamento e n. 1 box auto siti in un comune della provincia di Cagliari. L’inchiesta, anche in questo caso, ha affermato il principio fondamentale che l’illegalità non paga mai.