Sono tutti negativi al Covid-19 gli ultimi dieci pazienti ricoverati
nel reparto di Clinica di Malattie infettive mentre sono in fase di
dimissione, verso i reparti di Ittiri e Ozieri, gli ultimi pazienti
ricoverati nel Policlinico Sassarese che cessa l'attività Covid per
tornare a quella ordinaria.
«Una situazione che ci permette di dire
che gli ospedali di Sassari e del Nord Sardegna sono oggi senza
pazienti Covid. Inoltre non si registrano nuovi casi di positività».
È
il commento di Marcello Acciaro coordinatore dell'Unità di crisi
locale del Nord Sardegna alla luce degli ultimi dati disponibili che
vedono da circa 7 giorni nessun nuovo caso di contagio.
Un dato confermato anche dal laboratorio di Microbiologia e Virologia
dell'Aou di Sassari, diretto dal professor Salvatore Rubino, che già
da quasi due settimane non registra casi di nuovi positivi nelle
analisi dei tamponi naso-faringei (a oggi laboratorio Aou ha fatto
23mila tamponi, con 400 test al giorno.
Sono 4142 quelli fatti
dall'Izs).
E se si sono negativizzati gli ultimi 10 pazienti di Malattie
infettive e non ci sono nuovi positivi ospedalizzati, anche la Terapia
intensiva Covid da alcune settimane non ha più nuovi ricoverati e
quelli presenti da tempo sono negativi.
Intanto il Policlinico dopo le
dimissioni torna all'attività ordinaria.
«Non ci sono più ricoveri di pazienti Covid. Restano ancora alcuni
casi sporadici, soprattutto nelle case di riposo del territorio, ai
quali si aggiungono, in via di guarigione, quelli che si trovano a
casa e che sono monitorati continuativamente dalle Usca dell'Ats
Sardegna», aggiunge Marcello Acciaro.
«Oggi per l’area di Sassari è il giorno zero ed è il risultato di un
grande lavoro di tutti gli operatori sanitari delle diverse strutture
ospedaliere – afferma il commissario straordinario dell'Aou di Sassari
Giovanni Maria Soro – e della sinergia messa in campo da enti, aziende
e organismi coinvolti nella gestione dell’emergenza».
Ma la guardia deve restare sempre alta perché «restiamo un popolo di
suscettibili e potrebbe bastare poco per una ripresa.
Dobbiamo
continuare a usare le giuste precauzioni, il gel, le mascherine e le
distanza», commenta il direttore di Malattie infettive Sergio
Babudieri.
E intanto l'Aou, in vista delle riaperture, alza le misure di
protezione all'interno delle proprie strutture.
Per contenere il
rischio di nuove infezioni, infatti, ha scritto una lettera alle
imprese che svolgono appalti all'interno delle proprie strutture per
informare che sarà necessario presentare un documento che certifichi
la negatività dei lavoratori impiegati. Inoltre, per evitare
l'interruzione di attività di manutenzione negli ospedali, l'Aou ha
dato la propria disponibilità a effettuare i tamponi ai dipendenti
delle aziende appaltatrici.
«Una misura cautelativa – aggiunge il commissario Soro – per garantire
sicurezza nelle strutture anche per coloro che vi accedono in modo
continuativo per lavoro e per un periodo di tempo più o meno
limitato».
È di ieri, intanto, la deliberazione della direzione generale che
riguarda l'integrazione al protocollo di sorveglianza sanitaria con il
quale sono state previste nuove strategie per il controllo
dell'infezione da Covid nelle strutture Aou.
In pieno accordo con le disposizioni del ministero della Salute,
adesso sarà fatto il test molecolare con tampone agli operatori a
rischio più rilevante o emergente.
A questa tipologia si affiancherà il test sierologico Sars-CoV-2 per
la ricerca di anticorpi IgG e IgM.
Secondo le disposizioni ministeriali è considerato uno strumento
efficace per stimare la diffusione dell’infezione virale in una
comunità e per consentire l’individuazione di una condizione infettiva
in soggetti che si presentino tardi alla osservazione clinica.
Ecco allora, che l'Aou ritiene efficace per gli operatori addetti
all'assistenza l’esecuzione di test sierologici con metodica Elisa con
periodicità ravvicinata.