Un totale di 3.484 operatori sanitari, tra dipendenti dell’Aou e
ditte in convenzione quindi infermieri, operatori sociosanitari e
ausiliari convenzionati che, a Sassari, sono parte integrante del
sistema dell'assistenza ospedaliera.
È questa la “popolazione” che la
Sorveglianza sanitaria dell'Azienda ospedaliero universitaria di viale
San Pietro ha sottoposto a diagnostica con tampone, per individuare i
positivi al Sars Cov-2.
Un’indagine complessa che, dal 14 marzo al 22 maggio, ha portato a
effettuare 4.820 tamponi – alcuni soggetti sono stati testati più
volte – e che ha consentito di individuare tra il personale sanitario
(dipendente e in convenzione) un totale di 105 positivi.
Un dato che
conferma il fatto che la prevalenza dei positivi tra gli operatori
sanitari sassaresi si attesta al 3 per cento, più bassa rispetto a
quella registrata in Italia pari al 4,26 per cento.
«Si tratta di dati ufficiali, tracciabili e documentabili», afferma il
medico competente Antonello Serra che ha effettuato lo studio.
La sua
è una precisazione doverosa, utile a dissipare dubbi e fake news
diffusi attraverso i social network.
I risultati dei test con tampone vengono determinati dal laboratorio
di Microbiologia e virologia dell’Aou che rappresenta un centro di
riferimento accreditato da disposizioni normative nazionali.
I dati
sono trasmessi giornalmente dal laboratorio all'Unità di crisi
regionale e al Dipartimento di Prevenzione della Ats Sardegna.
«Gli indici sono stati calcolati sui dati consolidati – prosegue
Antonello Serra – mentre i riferimenti nazionali sono tratti dalle
comunicazioni rese dall'Istituto superiore di sanità il 14 maggio
scorso».
Il medico competente poi ritorna sulla questione dei dati nazionali
che determinano un'incidenza del 4,6 per cento.
«La possibilità che il
dato nazionale sia sottostimato – chiude Serra – è riferita
principalmente al fatto che il rapporto dell’Iss non si riferisce ai
test con tampone effettuati sull'intera popolazione degli operatori
sanitari italiani.
Il dato Aou, invece, sì, perché noi abbiamo fatto
il test a tutti gli operatori, dipendenti e convenzionati».
Da sottolineare, infine, che dei 105 positivi, 99 sono già rientrati
in servizio mentre gli altri lo faranno nei prossimi giorni.