Il 29 maggio, tra le 11 e le 13, presso i parcheggi dell’ex provincia
in via Nanni a Olbia si terrà la prima di una serie di giornate di
mobilitazione dei lavoratori AIR ITALY, alla quale seguiranno un
presidio all’aeroporto Costa Smeralda in concomitanza con la ripresa
delle operazioni di volo e, successivamente, una nuova manifestazione
presso la Regione Sardegna a Cagliari.
Com’è noto la compagnia aerea si trova in liquidazione volontaria
dallo scorso 11 febbraio e ad oggi i lavoratori attendono delle
risposte da parte delle istituzioni sul proprio futuro, a tutela del
reddito e dell’occupazione. In un contesto così difficile a seguito
della crisi sanitaria, dove il trasporto aereo prima di tutti gli
altri settori sta manifestando gli effetti di quella che sarà una
crisi epocale, non è infatti tollerabile che a distanza di oltre tre
mesi si attenda ancora una convocazione ministeriale per discutere
come affrontare il problema e la ricollocazione dei lavoratori.
Questo soprattutto a fronte degli impegni presi dalle istituzioni
regionali (confermate lo scorso 7 maggio) e nazionali e vista anche la
nazionalizzazione di Alitalia che vedrà impegnato lo Stato con oltre
tre miliardi di risorse pubbliche.
Gli azionisti e le istituzioni
devono quindi farsi carico della crisi AIR ITALY nella quale le uniche
vittime sono i lavoratori, a fronte delle numerose denunce
instancabilmente presentate negli ultimi anni che segnalavano una
situazione disastrosa e che - se ascoltate - forse avrebbero evitato
questo drammatico epilogo.
Per i 1453 lavoratori AIR ITALY, ai quali si aggiungono i 60 colleghi
che ancora attendono, dopo quasi 4 anni dai licenziamenti illegittimi
del 2016, di essere reintegrati in azienda, dovrà essere trovata una
soluzione, senza indugi.
A tutela delle persone e delle
professionalità che lavorano nel territorio sardo e in quello
lombardo.