“Abbiamo subito due mesi e mezzo di chiusura, di fronte a noi c’è un anno
difficile nel tentativo di mantenere i nostri dipendenti e portare a casa uno
stipendio per le nostre famiglie, non serve il terrorismo psicologico”.
Così il
rappresentante Fipe di Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia
davanti agli attacchi da parte di diversi amministratori locali che in
questi giorni
lanciano l’allarme di fronte agli assembramenti che spesso si creano
nelle città.
“Siamo consapevoli che il momento sia difficile e bisogna richiamare
attenzione al rispetto dei protocolli e al senso civico da parte di
tutti”, precisa
Frongia, “l’obiettivo è che gli sforzi fatti da tutta la comunità non siano vani
ma non bisogna insistere su un terrorismo psicologico di fronte alle
attività che
hanno investito per fare in modo che vengano rispettati tutti i
protocolli, non lo
troviamo giusto e neanche gratificante”.
Secondo Frongia: “È giusto che chi sbaglia paghi, e capisco anche gli impegni
di un sindaco, non mi sostituisco alle sue grandi responsabilità, ma mi metto
nei panni dei miei colleghi che all’indomani di un incubo devono vivere ancora
il terrore”.