Ormai da parecchi anni, con solo brevi periodi di “aria pulita”, gli
abitanti dei quartieri cagliaritani di Mulinu Becciu e di San Michele
sono fin troppo spesso costretti a respirare fumi e diossina causati
da roghi di rifiuti vari frutto di traffici illeciti.
Come ben noto, negli anni scorsi, l’area è stata interessata da un
fenomeno di grave inquinamento ambientale, con gravi rischi per la
salute pubblica, legato allo svolgimento all’interno del campo rom
gestito dal Comune di Cagliari di un’illecita attività di
incenerimento di rifiuti, con la realizzazione una vera e propria
discarica non autorizzata (art. 256, comma 3°, del decreto legislativo
n. 152/2006 e s.m.i.), che indusse il G.I.P. del Tribunale di
Cagliari, su istanza della competente Procura della Repubblica, ad
adottare con il decreto del 31 maggio 2012 la misura cautelare del
sequestro preventivo dell’area (art. 321 cod. proc. pen.).
Come riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria nel provvedimento di
sequestro, la persistenza della situazione avrebbe potuto portare a
intuitivi peggioramenti delle condizioni ambientali e
igienico-sanitarie posto che “la situazione di pericolo per la salute
umana e di grave compromissione dell’ambiente naturale in tutte le sue
componenti, aria, acqua, suolo e sottosuolo, non è solo una
conclusione suggerita dall’esperienza e dal senso comune – ciò di
fronte alla situazione più sopra rappresentata sarebbe di per sé
sufficiente a giustificare il provvedimento cautelare richiesto – ma
attestata dalle ripetute segnalazioni inviate dalla A.S.L. al sindaco
di Cagliari, … trasmesse già a far data dal 3 settembre 2007”.
Tanti anni trascorsi, tante denunce da parte di cittadini e delle
associazioni ecologiste, una penosa ignavia da parte del Comune di
Cagliari e, alla fine l’intervento della magistratura.
Analoga vicenda qualche tempo dopo: sempre nella stessa zona e nello
stesso contesto sociale venne, infatti, realizzata una nuova attività
illecita di sistematico abbruciamento di rifiuti di varia natura,
interrotta – dopo vari esposti provenienti ancora dal Gruppo
d’Intervento Giuridico onlus – con sequestro preventivo su istanza
della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari in data
23 dicembre 2016. Eppure i roghi di rifiuti non sono finiti: al GrIG continuano a
pervenire numerose segnalazioni da parte di residenti relative alla
sistematica presenza di nubi dense di fumi, di odore acre, che, in
orari notturni e talvolta diurni, ammorbano l’aria, costringendo gli
abitanti e le persone che svolgono la propria attività lavorativa
nella zona indicata a subìre una situazione altamente pericolosa per
la salute umana.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha,
quindi, inoltrato (10 febbraio 2020) un’istanza di accesso civico,
informazioni ambientali e adozione dei necessari provvedimenti di
bonifica ambientale al Comune di Cagliari, alla Città metropolitana,
ai Carabinieri del N.O.E. e al Corpo forestale e di vigilanza
ambientale, informando contemporaneamente la Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Cagliari.
Non si può vivere in queste condizioni – che, purtroppo, si aggiungono
all’ormai drammatica carenza di condizioni igieniche dell’ordinaria
gestione dei rifiuti cittadina – e non può essere tollerata una
spudorata situazione di illegalità sotto gli occhi di tutti, se non si
vuole istituzionalizzare un razzismo al contrario, nei confronti dei
cittadini residenti e lavoratori affumicati quasi ogni giorno.