“La flotta sarda non genera alcun vantaggio per i sardi, ma
addirittura rischia di fare danni: la Regione smetta di fare annunci
populisti e inizi veramente a risolvere i problemi del trasporto
insieme agli addetti ai lavori”. E’ durissima la presa di posizione
della Uiltrasporti Sardegna sulla situazione dei trasporti da e per la
Sardegna alla luce dei recenti annunci di una futuribile “Flotta
sarda”.
“Bisogna fare in modo che il diritto alla mobilità dei sardi, già
precario, non venga ulteriormente penalizzato da scelte scellerate”,
spiega il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William
Zonca: “piuttosto vorremmo capire quale modello di continuità avremo
il prossimo anno visto che siamo in regime di proroga e visto che non
sappiamo cosa farà Airitaly”.
“La vice presidente Zedda ha detto di essere pronta a ricevere i
consigli degli addetti ai lavori, ma forse non ha ben presente un
passaggio fondamentale – evidenzia Zonca -: da quando si è insediata
la Giunta Solinas l’assessore ai Trasporti non ha mai cercato un
confronto con le organizzazioni sindacali, cosa che noi da tempo
stiamo denunciando”.
I posti disponibili. Secondo la Uiltrasporti Sardegna una eventuale
flotta sarda non risolverebbe in alcun modo le criticità dei trasporti
isolani, cioè la disponibilità di posti e le tariffe. In primo luogo –
spiega Zonca - non risolverebbe la penuria di posti, soprattutto nei
periodi estivi e per le feste in cui solitamente Alitalia utilizza
aeromobili giganteschi come il Boeing 777 e l’Airbus 330 che
garantiscono oltre trecento posti in cabina.
I costi. Anche sotto il profilo dei costi secondo la Uiltrasporti
Sardegna la situazione non migliorerebbe, visto che, come è noto,
sulle tariffe incidono in gran parte le tasse aeroportuali. “Il costo
del biglietto è una battaglia da combattere a Bruxelles – spiega Zonca
-: dubitiamo fortemente che una flotta sarda possa praticare le
economie di scala praticate dalle grosse compagnie aeree e dunque è
quasi matematico che i costi di gestione e pertanto anche i prezzi
sarebbero maggiori”.
L’occupazione. Anche per quanto riguarda l’occupazione, secondo
Uiltrasporti Sardegna poco cambierà, visto che la Sardegna non è
riuscita neppure a tenere sul mercato una compagnia storica come
Airitaly, l’ex Alisarda, che si sta spostando in un’altra regione.
Insomma, secondo la Uiltrasporti il rischio è che la scelta
apparentemente identitaria di una flotta sarda si trasformi in un
boomerang per i passeggeri sardi che ad oggi hanno comunque una
mobilità, nazionale e internazionale garantita dall’operatività
nell’isola di grosse compagnie come Alitalia (con un adeguato sistema
di collegamenti internazionali e di servizi speciali come quelli del
trasporto di pazienti barellati o di merci pericolose).
Le proposte del sindacato. “Riteniamo che la Regione non debba
sostituirsi alle compagnie aeree, ma si debba dedicare alla gestione
dei servizi”, afferma Zonca rilanciando la proposta di inserire nel
nuovo bando per la continuità territoriale una tariffa per le famiglie
residenti che oggi sono costrette a pagare cifre molto alte per
spostarsi dall’isola.
Altra proposta del sindacato è quella di limitare la cosiddetta
deregolamentazione della tariffa (cioè la possibilità di cancellare o
modificare la prenotazione dei voli fino a poco prima della partenza)
ai soli residenti, in modo da stabilizzare il sistema di
programmazione dei voli da e per la Sardegna.
Ultima proposta, infine è quella di inserire nel prossimo bando una
regolamentazione dei costi dei servizi aeroportuali.
“Le compagnie
aeree tendono sempre a fare dumping sui costi dell’assistenza agli
aeromobili al fine di recuperare anche lì degli introiti - spiega
Zonca – garantire delle tariffe minime per l’assistenza in base al
modello garantirebbe stabilità occupazionale per i lavoratori sardi”