Il no alla violenza sulle donne lo hanno gridato anche i giovani dei
Licei del Convitto nazionale Canopoleno di Sassari. In questa
occasione, moltissime persone hanno fatto sentire la propria voce in
merito ad un argomento così delicato. Gli studenti dell’istituto
sassarese sin sono voluti spingere oltre: organizzando una settimana
di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Per tutta la scorsa settimana, ogni giorno sono state individuate
diverse attività che hanno coinvolto tutto l’universo scolastico.
Per una settimana ricca, intensa e caratterizzata da contenuti sui
quali riflettere: lunedì il liceo si è colorato di rosso, gli studenti
sono infatti andati a scuola o indossando un capo di abbigliamento
rosso, oppure con un simbolico segno sul viso, sempre di colore rosso;
martedì i ragazzi hanno attaccato su cartelloni rossi, dei post it
contenenti personali riflessioni e messaggi di solidarietà e speranza;
per la giornata di mercoledì, tutta la componente scolastica, durante
la seconda ricreazione, si è riunita all’ingresso per ascoltare un
brano composto da uno studente, contro la violenza di genere; giovedì
era invece la giornata del bacio: tutti gli studenti, con il segno di
un bacio sulla guancia, hanno avuto la possibilità di scattarsi una
foto con una cornice che recitava ”L’unico segno che voglio è quello
di un bacio”.
Venerdì, per la chiusura della settimana a tema, sono stati invitati
due ospiti appartenenti a due ambiti diversi: l’avvocato Elvira Useli,
che ha parlato dell’aspetto giuridico e della sua esperienza da
Presidente della commissione pari opportunità del Comune di Sassari, e
Paolo Milia, psichiatra dell’Università di Sassari, che ha trattato
l’aspetto psicologico, che insieme ad attività intraprese da studenti
coordinate dai docenti, hanno contribuito a concludere in bellezza
l’iniziativa.
“E’ stata una bellissima settimana – hanno commentato i ragazzi- che
ha portato a riflettere e a crescere su un argomento di cui sentiamo
purtroppo parlare tutti i giorni. Il cambiamento, affinché un domani
non sia più necessario dover fare iniziative del genere, deve partire
da noi giovani”.