“Oggi abbiamo compiuto un altro importante passo per dare piena
operatività alla società ‘Opere e infrastrutture’. Dopo aver chiarito
le finalità della struttura che dovrà accelerare i tempi di
realizzazione delle opere, grazie all’intesa raggiunta con tutti gli
ordini professionali mettiamo fine a quel periodo di contestazioni che
aveva caratterizzato la società fin dalla sua nascita. Gli stessi
professionisti sardi potranno ora essere protagonisti del progetto,
con evidenti ricadute di carattere economico sull’intera rete dei
professionisti”.
Così l’Assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia a margine della
firma del Protocollo d’intesa con la Rete delle Professioni Tecniche e
gli Ordini degli Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri, Periti
Industriali , Agronomi e Forestali, Chimici, Periti Agrari. Il
Protocollo, oltre a riconoscere la natura e gli obiettivi della
società, fissa anche la costituzione di un tavolo di collaborazione,
coordinamento e verifica tra tutte le parti coinvolte, che si riunirà
ogni tre mesi.
La Regione, dando piena attuazione alla società ‘Opere e
Infrastrutture’ ha come obiettivo quello di accelerare la tempistica
di realizzazione delle opere pubbliche avvalendosi di personale
altamente qualificato e la cui attività non potrà prescindere
dall’apporto delle libere professioni per lo svolgimento di servizi di
ingegneria e architettura. Nata come strumento innovativo e
integrativo rispetto alle Articolazioni ordinarie dell’Amministrazione
regionale “la società verrà utilizzata nell’ambito delle opere di
interesse regionale, il cui operato è in tutti i casi finalizzato
all’interesse pubblico. In questo modo, andando a esplicitare la
volontà di ricorrere all’importante apporto delle professionalità
esterne ci stiamo dotando di uno strumento improntato all’efficacia e
all’efficienza”, ha concluso l’Assessore Frongia.
Nello Statuto si dispone infatti che la Società svolgerà parte dei
servizi tecnici e dei servizi di ingegneria e architettura attraverso
soggetti esterni qualificati, sia pure nelle forme dell’evidenza
pubblica, al fine di valorizzare al massimo il contributo
specialistico delle libere professioni, a cui verranno appunto
demandate le attività di progettazione.