Per riflettere sugli scenari futuri, a poche settimane dalla nomina
della nuova presidente della Commissione europea e per definire meglio
la proposta che il mondo della solidarietà ha avanzato in occasione
delle recenti elezioni, sintetizzata nello slogan “Vote volunteer
vision” (“Vota la visione del volontariato”).
Si riunirà a Cagliari martedì 27 e mercoledì 28 agosto il consiglio
direttivo (board) del Cev, il Centro Europeo del Volontariato, una
organizzazione con sede a Bruxelles e che ha come compito principale
quello di trasmettere istituzioni dell'Unione Europeale priorità
collettive del mondo della solidarietà. All’interno del Cev sono
presenti oltre sessanta organizzazioni di ben 29 paesi europei.
Proposto e organizzato dal Centro di servizio per il volontariato
Sardegna Solidale, il meeting del board del Cev prenderà avvio già
lunedì 26 agosto, con l’arrivo di tutti i membri. Sono dieci i
componenti del consiglio direttivo, provenienti da altrettanti paesi:
Belgio, Croazia, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo,
Romania, Scozia e Spagna. Presidente del Cev è la rumena Cristina
Rigman. L’Italia è rappresentata da Giampiero Farru, presidente del
Csv Sardegna Solidale, eletto nel board nel corso dell’assemblea
generale tenutasi a Vienna nell’ottobre di due anni fa.
I lavori verteranno sugli scenari europei immediati e futuri, sul
ruolo del Cev e delle organizzazioni aderenti, sui rapporti con le
istituzioni europee, sulla progettualità promossa dal Cev, con
particolare riferimento al concorso “Capitale Europea del
Volontariato” che vedrà Padova rivestire questo ruolo per il 2020. A
margine dei lavori sono in programma diverse attività culturali che
permetteranno una migliore conoscenza del territorio e della cultura
sarda.
In Europa il 19 per cento della popolazione è impegnato nel
volontariato.
Per questo, secondo il Cev, il volontariato è uno dei
pilastri per la coesione sociale nei paesi dell’Unione Europea ed è
pertanto necessario che venga sostenuto. In occasione delle recenti
elezioni europee, il Cev ha così proposto ai candidati di aderire alla
campagna “Vote volunteer vision” (“Vota la visione del volontariato”),
che intende misurare il “valore reale” del volontariato attraverso
studi e ricerche ufficiali a livello europeo, di coordinare entro un
unico quadro normativo le politiche di volontariato delle diverse
istituzioni europee, di riconoscere le competenze acquisite tramite il
volontariato, e di includere il volontariato come priorità nella
programmazione europea 2021-2027. Queste richieste sono sintetizzate
nelle “cinque R”, ovvero Real value (vero valore), Regolamentary
framework (regolamentazione), Recognition (riconoscimento), Resources
(risorse) e Refugees welcome (accoglienza).
Su iniziativa del Cev è nato dopo le recenti elezioni europee un
intergruppo parlamentare che porterà avanti le istanze del
volontariato nei paesi dell’Unione.
La visione del Cev è infatti quella di un’Europa in cui il
volontariato occupa un ruolo di primo piano nella costruzione di una
società coesa e inclusiva basata sulla solidarietà e su una
cittadinanza attiva. La sua missione consiste dunque nel creare una
realtà politica, sociale ed economica europea che favorisca la messa
in atto del potenziale completo del volontariato, promuovendolo come
esempio di cittadinanza attiva in Europa e cercando il giusto
riconoscimento da parte del pubblico, dei mezzi di comunicazione,
delle imprese e dei responsabili politici di ogni livello.