Il 17 luglio 2019 è una data che Bakary Coulibaly non potrà mai
dimenticare, perché è il giorno in cui ha conseguito la laurea
magistrale nel Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica
dell'Università di Sassari con il massimo dei voti. Nato in un piccolo
centro del nord del Mali, si è immatricolato nel 2016 e ha potuto
frequentare l'ateneo sassarese grazie a una delle borse di studio
della Crui (Conferenza dei Rettori) e del Ministero dell'Interno per
rifugiati e titolari di protezione sussidiaria, costretti a
interrompere gli studi nel Paese d'origine. Bakary, meglio noto come
Bouba, durante il corso di laurea magistrale internazionale in
Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio, ha
avuto anche l'opportunità di trascorrere un semestre alla Universitat
autonoma di Barcellona nell'ambito del programma Erasmus Plus.
Bouba
ha presentato una tesi dal titolo "La cultura Maliana e gli effetti
urbani delle migrazioni”, relatrice la professoressa Silvia Serreli
che è anche Delegata del rettore per le politiche di integrazione dei
migranti e rifugiati.
La strada della formazione aperta da Bouba è stata un esempio per
diversi altri studenti titolari di protezione che frequentano
l’Università di Sassari e che seguono dal 2015 il percorso culturale
di integrazione promosso dall’Ateneo e dalla rete territoriale di
numerosi soggetti che contribuiscono a rendere l’università sempre più
inclusiva.
Come sottolinea Bouba, “questi percorsi sono per molti ragazzi utopie
realizzabili”, così come riporta nell’introduzione della tesi: “Avevo
un sogno quando sedevo sui banchi dell’università a Bamako: fare un
master in Europa.
Era un sogno irrealizzabile per diverse ragioni.
Eppure ho provato a seguire un sogno e ho camminato a lungo verso
L’Europa. Questa tesi è la mia utopia e da qui ripartirò per
costruirne altre”.
Alla discussione della tesi ha partecipato anche la comunità maliana
locale che ha festeggiato con Bouba il traguardo della laurea.