Intorno alla mezzanotte del 17 di luglio del 2017 per cause ancora in
corso di accertamento lo stabile di via Vittorio Emanuele, antistante
il campo sportivo del Mariotti ad Alghero, è andato a fuoco.
Una notte drammatica che fortunatamente non provocò vittime.
Soltanto disastrosi danni materiali. Lo stabile naturalmente venne
evacuato e da quella notte una cinquantina di famiglie hanno dovuto
cercare soluzioni di fortuna per continuare a vivere. Chi è andato da
parenti, altri hanno affittato una abitazione nella speranza che
questa nuova e disagevole fase della loro vita fosse soltanto
transitoria.
Ma a 18 mesi da quella terribile notte niente è cambiato : lo stabile
si presenta sempre come un gigante di cemento annerito, una immagine
decisamente brutta all'ingresso della città, i magazzini di Risparmio
Casa sono sono ancora carichi dei materiali devastati dal fuoco, e le
50 famiglie costrette a lasciare gli appartamenti hanno affrontato il
loro secondo Natale lontano dai propri beni.
Il tutto avviene ripetendo un vecchio clichè: quello dei terremotati
dell'Irpinia, del Belice, per citare i più lontani nel tempo, o i più
recenti di Amatrice.
Inquilini e proprietari dello stabile di via Vittorio Emanuele sono
quindi entrati a far parte di quel mondo che dopo i clamori del
momento si perde di vista.
In 18 mesi in quello stabile ben poco è stato fatto e tutto avviene in
un clima di silenzio inquietante.
Nessun gazebo davanti all'edificio
annerito, nessuna fascia tricolore che circola tra le macerie dei
magazzini, anche a costo di vedere al seguito fotografi e
cineoperatori. Ma anche nessuna iniziativa pubblica di
sensibilizzazione verso i tanti soggetti, magistratura, avvocati,
compagnie di assicurazione, tecnici, periti, per dare una accelerata
alle procedute burocratiche e di giustizia visto che una cinquantina
di famiglie sta aspettando in condizioni di fortuna. Qualcuno degli
evacuati è morto senza poter tornare a casa sua.
Tra l'altro, come evidenziano le foto, lo stabile , dove fino a oggi
non è stato possibile effettuare alcun intervento manutentivo
importante, è interessato da possibili cedimenti come testimoniano le
lesioni della facciate centrale. E' possibile che nel terzo
millennio, nell'epoca della comunicazione in tempo reale, in 18 mesi
non si sia riusciti neanche a rimuovere le macerie dell'incendio?