Nonostante la Sardegna sia caratterizzata da un grado di rischio
idrogeologico in linea con la media delle regioni del Sud e inferiore
alle medie nazionali, la rete infrastrutturale isolana presenta
livelli di esposizione significativi, sia per quanto riguarda il
rischio alluvione, sia per il rischio di frane. In particolare nella
nostra regione risulta significativamente superiore alla media
nazionale la percentuale di ponti a medio-alto rischio alluvionale: 55
chilometri, ovvero il 19% del totale. Quanto al pericolo frane la
situazione è ancora più grave. Per la spesso scarsa cura dei versanti
a ridosso delle infrastrutture, la percentuale di ponti “pericolosi”
risulta in Sardegna significativamente superiore delle medie
nazionali: si tratta del 4,2% dei 287 chilometri di ponti regionali,
una percentuale da confrontare con il 2,8% delle regioni del Sud e il
3,1% della media italiana.
uesti dati sono contenuti in un dossier del centro studi della Cna
Sardegna che quantifica il livello di rischio per le infrastrutture
stradali in Sardegna in relazione a possibili eventi di alluvione e
frana. Lo studio – che utilizza la cartografia aggiornata dell’isola,
intersecando la rete infrastrutturale (strade e ponti) con la mappa
del rischio idrogeologico fornita dall’ISPRA – evidenzia che circa
1.900 chilometri di strade, il 5,2% dei 37 mila chilometri che
compongono la rete stradale isolana, ricadono su aree a rischio
idrogeologico medio-alto.
“Gli eventi calamitosi che si sono verificati negli ultimi tempi e la
risposta inefficace della rete infrastrutturale regionale e nazionale,
rappresentano solo l’avvisaglia di quanto potrebbe succedere nei
prossimi anni – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia,
rispettivamente segretario regionale della CNA Sardegna e presidente
di Cna Costruzioni -: l’aumento della frequenza di eventi climatici di
elevata intensità, unito all’obsolescenza e, in molti casi, alla
scarsa manutenzione delle nostre infrastrutture, impongono oggi la
necessità di una seria riflessione sullo stato delle infrastrutture di
trasporto e sul livello della loro esposizione al rischio.
Per
prevenire e contrastare il verificarsi di eventi che possano mettere a
rischio la viabilità regionale e l’incolumità delle persone si rendono
necessari interventi di consolidamento e cura dei versanti, oltre ad
una puntuale attività di monitoraggio, manutenzione e rafforzamento
delle infrastrutture”.
Il dossier della CNA Sardegna
Lo studio della Cna sarda censisce innanzitutto la rete viaria
isolana, stimando che in Sardegna sono complessivamente presenti circa
37 mila chilometri di strade (nel computo sono considerate tutte le
tipologie, dalle strade provinciali a quelle locali, incluso le strade
urbane).
Sul territorio regionale sono inoltre presenti 287 chilometri di ponti
che rappresentano lo 0,78% della rete stradale regionale (in termini
chilometrici): un dato inferiore sia rispetto al dato nazionale
(0,94%), sia rispetto a quello delle regioni del Sud (0,97%). In
sostanza – evidenzia il dossier - in Sardegna l’orografia del
territorio e la localizzazione della rete stradale sembra configurare
una minore necessità del ricorso a ponti, viadotti e cavalcavia.
Le infrastrutture a rischio
Secondo i dati dell’ISPRA, la percentuale di superficie regionale
interessata da un rischio alluvionale medio-alto (ovvero con una alta
probabilità che nell’arco del prossimo secoli si verifichi un grave
evento alluvionale) è pari al 3,6%: 857 dei circa 24 mila kmq che
costituiscono l’Isola. Si tratta di una percentuale inferiore rispetto
alla media nazionale (5,4%), ma in linea con quella delle regioni del
Sud del Paese.
E’ invece più elevata la quota di superficie regionale classificata ad
elevato rischio frana: il 5% dell’isola, ovvero circa 1.200 chilometri
quadrati. Come in precedenza, il dato regionale risulta leggermente
inferiore sia rispetto a quello nazionale, sia rispetto a quello delle
altre regioni del Sud.
In base a questi dati il dossier della Cna Sardegna quantifica il
livello di esposizione dell’infrastruttura viaria regionale.
Intersecando il grafo stradale con la mappa del rischio idrogeologico
si evince che, considerando gli eventi alluvionali, il 5,2% dei 37
mila chilometri che compongono la rete stradale della Sardegna ricade
su aree a rischio medio-alto: si tratta di circa 1.900 chilometri di
strade, una quota sensibilmente inferiore rispetto al dato nazionale,
caratterizzato dall’elevata esposizione dei territori dl Nord-Est.
Il
dato regionale, tuttavia, risulta superiore alla media delle regioni
del Sud.
Più preoccupante è il dato che riguarda i chilometri di strada su
ponti, viadotti e cavalcavia. In questo caso il dato della Sardegna si
avvicina considerevolmente a quello nazionale e rimane ampiamente
superiore alla media delle regioni del Mezzogiorno. Nel dettaglio,
sono da classificare a rischio alluvionale medio-alto 55 chilometri di
ponti, il 19% del totale.
Un chiaro elemento di criticità per i ponti riguarda infine gli eventi
franosi. Dal dossier della Cna Sardegna emerge infatti che per
caratteristiche e (talvolta) scarsa cura dei versanti a ridosso delle
infrastrutture, la percentuale di ponti “pericolosi” risulta
significativamente superiore delle medie nazionali: si tratta del 4,2%
dei 287 chilometri di ponti regionali, una percentuale da confrontare
con il 2,8% delle regioni del Sud e il 3,1% della media italiana.