Con tre delibere approvate lo scorso 9 ottobre, l’Esecutivo regionale
ha sancito la conservazione da parte della Regione delle concessioni
di derivazione scadute per i sistemi 3B Coghinas Mannu di Porto
Torres, 6A Alto Flumendosa Sa Teula e Tirso 2A Taloro, e il
trasferimento della gestione delle relative opere ad Enas, che diventa
così il gestore unico dei grandi laghi artificiali della Sardegna.
PIGLIARU – “È un passaggio molto importante perché permetterà alla
Regione di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche invasate nei
bacini artificiali dell’isola – ha detto il Presidente Francesco
Pigliaru questa mattina in conferenza stampa - con notevoli vantaggi
nella gestione delle acque, soprattutto nei periodi di siccità, e
consentirà di abbattere in modo significativo o azzerare i costi
energetici sostenuti dal sistema idrico multisettoriale, compresi
quelli legati al sollevamento che sono sostenuti dai Consorzi di
bonifica.
È bene ricordare inoltre che stiamo parlando di energia
perfettamente sostenibile – ha concluso Francesco Pigliaru -, che
anche sul piano paesaggistico ha decisamente meno impatto rispetto ad
altre fonti rinnovabili.”
La Giunta prosegue così l’azione, già avviata fin dai primi mesi del
suo insediamento, per il recupero della titolarità delle dighe, finora
gestite da Enel, in ragione di concessioni ormai scadute.
BALZARINI: “Completiamo l’attività partita nel 2014, perché la
strategia di questa Giunta sulla gestione delle acque è quella della
piena applicazione della legge 19, che ha istituito il Sistema idrico
multisettoriale. – ha detto l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo
Balzarini - Il coordinamento unico dei bacini è una peculiarità che
molte regioni ci invidiano. Al sistema mancavano tre bacini molto
importanti, che con queste delibere vengono integrati e lo completano.
La nostra visione – ha precisato l’Assessore – è ambientalistica e
solidaristica: l’energia prodotta dalle centrali idroelettriche del
sistema servirà per coprire i costi, mentre quella in eccesso non sarà
immessa sul mercato ma ogni beneficio derivante da questo surplus sarà
usato per abbattere i costi a carico dei cittadini.”
LE TAPPE – Il 27 maggio 2014, con l’approvazione di quattro delibere
proposte dall’allora assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda,
la Regione è subentrata nella titolarità delle concessioni nell’ambito
del sistema idrico multisettoriale regionale. Le dighe coinvolte sono
quelle di Cumbidanovu, vicino a Orgosolo e Monti Nieddu a Sarroch,
entrambe in costruzione, e le dighe su Flumendosa, Taloro e Coghinas,
opere idrauliche gestite da Enel S.p.A per le quali la Società ha
fatto fa ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.
NUOVA PROCEDURA - A seguito del pronunciamento del Tribunale Superiore
delle Acque Pubbliche, avvenuto il 17 maggio 2017,nel quale i
provvedimenti assunti dalla Regione non sono stati ritenuti
sufficientemente lesivi, la Giunta, con tre nuove delibere, ha
riavviato le procedure per acquisire definitivamente la titolarità
delle dighe di Coghinas, Alto Flumendosa e Taloro, con l’accertamento
dell’intervenuta scadenza, in data 9 settembre 2001, del termine delle
concessioni a Enel e con la presa d’atto della conservazione, da parte
della Regione, della titolarità delle concessioni, oltre a disporre il
subentro, a partire dal 1 gennaio 2019, di Enas nella gestione.
SISTU – Presente alla conferenza stampa anche Giovanni Sistu,
amministratore unico di Enas, per il quale “questo intervento ci
consentirà di poter disporre direttamente delle risorse, che ora Enas
veicola dopo il rilascio da parte di Enel. I sistemi che oggi tornano
alla Regione sono fondamentali per la loro capacità di produzione
energetica.