Sassari: cambio di appalto per la sicurezza degli ospedali - 48 lavoratori senza lavoro

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  “Siamo di fronte all’ennesimo scandalo della sanità isolana. L’ultima vicenda è quella dei 48 lavoratori del gruppo Secur, azienda che aveva in appalto la vigilanza all’ASSL di Sassari e AOU Sassari che non sono ancora stati riassorbiti dalle nuove aziende subentranti e si trovano pertanto in grande difficoltà. I rappresentanti della commissione regionale Lavoro avevano rassicurato che si sarebbero impegnati per risolvere la vertenza e lo stesso consigliere regionale Antonello Peru aveva presentato un’interrogazione al fine di sbloccare la situazione e tutto sembrava avviato verso una positiva soluzione. Ma poi sono subentrati rallentamenti ed ostacoli e tutto è rimasto bloccato. In una lettera alla II Commissione Consiliare del lavoro ed ai vertici ATS e AOU Sassari abbiamo messo in evidenza l’assurda situazione e le troppe anomalie riscontrate” spiega la Segretaria territoriale dell’FSI USAE Mariangela Campus.

   “Abbiamo sollecitato, inoltre, un intervento risolutivo e il rispetto della normativa vigente” tuona Mariangela Campus. “Vogliamo capire quale sia la motivazione per la quale sia l'ATS che la AOU non abbiano vigilato sull'applicazione della cd. clausola sociale – vincolo presente nella convenzione quadro e che funge da strumento per favorire la continuità e la stabilità occupazionale dei lavoratori – ed in particolare dell'art.12 che sostiene che l'appaltatore si impegna ad assumere gli stessi addetti che operavano alle dipendenze dell'appaltatore uscente, compatibilmente con le mutate condizioni derivanti dall'espletamento del presente appalto, del contesto sociale di mercato in cui si inseriscono”. Si precisa anche che nel lotto n.3 “Sardegna Nord” vi è stato un sostanziale cambio di mansione in tante postazioni che ha privato molti dipendenti del loro posto di lavoro, causando, tra l'altro, uno spropositato aumento della spesa pubblica per lo stesso servizio.

  Nell'AOU nel precedente appalto il costo della vigilanza armata era di 115.048,00 € annui e attualmente il servizio di vigilanza armata costa euro 1.001.302,00 € annui. “È palese che manchi di economicità rispetto al precedente appalto se pensiamo però che a fronte di una maggior spesa per poter ottemperare al Decreto Maroni n°269/2010 – che prevede l'innalzamento dei livelli di sicurezza nei presidi sensibili (in cui si svolge maneggio denari e turni h24) – sono state mandate a casa ben 48 persone” evidenzia la Segretaria territoriale dell’FSI USAE. Il Palazzo Rosa, sede di servizi sanitari dove si effettuano turni h24 e delle casse ticket di entrambe le aziende, è stato escluso dalla copertura massima di vigilanza come dal decreto sopra citato: le casse ticket chiudono alle ore 18:00 e dalle 17:00 non sono presenti né guardie giurate né tanto meno personale del portierato. Nel precedente appalto, che aveva un costo notevolmente inferiore, era presidiato come da normativa giorno e notte.

   “Ribadiamo che 48 lavoratori sono ora senza occupazione” continua la Mariangela Campus “molti di loro si trovano in famiglie monoreddito, e crediamo che vada garantito il diritto dei lavoratori ad essere riassunti dall’azienda che subentra nell’appalto. Si lasciano a casa padri di famiglia e da subito si assumono ragazzi appena maggiorenni, anche figli di sindacalisti”. E conclude: “Chiediamo, pertanto, di intervenire presso le nuove ditte titolari dell'appalto e chiedere il riassorbimento di tutti i lavoratori rimasti fuori secondo le modalità di legge e il ripristino dei livelli occupazionali alla luce del fatto che le nuove ditte vincitrici ATI (Coopservice, Vigipol, Alarm System, La Nuorese e Vedetta 2 Mondialpol) già dai primi giorni stanno assumendo nuovo personale dopo aver perso le professionalità ormai acquisite e mettendo in atto un dispendio di risorse umane ed economiche per formare nuovo personale”.