Un tubo lungo cinquecento metri in polietilene in mezzo ai graniti e
alla macchia mediterranea allacciato abusivamente al serbatoio al
servizio della zona. E’ quanto hanno scoperto stamattina i tecnici del
Servizio ispettivo di Abbanoa assieme ai Carabinieri della Stazione di
Porto Cervo sulle alture di Poltu Quatu, in Comune di Arzachena.
L’intricato sistema portava dritto dritto a una cisterna al servizio
di una lussuosa villa con piscina appartenente a un professionista
continentale in precedenza slacciato per aver accumulato una morosità
di oltre 90mila euro per consumi mai saldati.
La “fornitura” gratuita messa in atto, però, non è passata
inosservata.
Il sopralluogo effettuato stamattina ha consentito ai
militari dell’Arma di constatare in flagranza il reato di furto
d’acqua.
C’è anche un’aggravante non di poco conto: la tubatura era stata
collegata al vicino serbatoio pubblico che, come tutti gli impianti
del Servizio idrico integrato, è un sito sensibile.
Per accedere ai locale del serbatoio dove sono presenti le
apparecchiature, è stata forzata la grata di una finestra. Da un foro
presente nella muratura è stato passato il tubo alimentato dai
collegamenti con il serbatoio.
Da qui la condotta volante scendeva per
mezzo chilometro in mezzo alla macchia mediterranea sino a raggiungere
la proprietà privata dove riforniva di acqua una cisterna al servizio
della villa con piscina.
L’allaccio abusivo era emerso grazie al sistema di telecontrollo a
presidio dell’acquedotto. Nei giorni scorsi era stata riscontrata
un’anomalia nell’acqua in uscita dal serbatoio. Immediatamente erano
scattate le verifiche per scoprirne la causa. Dopo aver verificato
l’inesistenza di eventuali perdite nelle condotte, alla fine i tecnici
di Abbanoa hanno ristretto il campo sulla presenza di un prelievo
abusivo. La tubatura volante ha tolto qualsiasi dubbio.