Quarant'anni di passione, sacrifici, grandi risultati sportivi e amicizia: l'Amatori Rugby Alghero

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  Una giornata memorabile e intensa che ha fatto fare un salto nella memoria a chi ha deciso, 40’anni fa, di fondare l’Amatori Rugby Alghero. Un gruppo di amici, solo questo. Tutto è nato così. I ricordi, ieri sul campo di Maria Pia, sono stati i protagonisti assoluti di una società che con i suoi quarant’anni alle spalle ha ancora tanta voglia di guardare al futuro ma senza dimenticare mai chi ha sudato per portare il gioco della palla ovale nella nostra città.

   Tra questi, Aldo Basile, sottoufficiale dell’Aeronautica Militare in servizio ad Alghero, catanese e giocatore di serie A che radunò questo gruppo di amici: “Una forte emozione per me ritornare dopo 10 anni qui su questo campo che abbiamo davvero seminato con le mani, rastrelli picchi. Tutto qui è stato davvero costruito dal niente e da noi, dato che non c’erano le risorse economiche necessarie”. Anche Franco Badessi, presidente dell’Amatori Rugby Alghero, ha espresso tutta la sua soddisfazione in occasione di questa importante giornata.

  “Oggi, su questo campo, c’è una rappresentazione a 360 ° di tutto il rugby cittadino che ad Alghero è sempre stato molto seguito. Viviamo il nostro sport in una struttura bellissima che il comune ci ha dato in concessione, la presenza di tante squadre, la crescita della qualità tecnica con i tanti giocatori che negli anni hanno vestito questa maglia e che hanno contribuito a far crescere il movimento. Speriamo che ciò sia il viatico per un futuro sempre migliore”. Emozione evidente anche negli occhi di Salvatore Marinaro ex giocatore e capitano Amatori: “Un percorso di amicizia, aggregazione e solidarietà che è sfociato poi in campionati importanti.

  L’amicizia che ci lega e i rapporti personali che abbiamo costruito, sono la cosa più importante e che sta alla base di tutto”. “Avevo solo quattordici anni quando ho iniziato – ha raccontato invece Ignazio Marinaro. “Sono stati anni intensi come giocatore, dirigente ma anche come appassionato, perché il rugby lo hai nel sangue. Vedere tanti giovani qui vuol dire che abbiamo seminato bene. Ci sono stati problemi, scissioni ma ora siamo tutti insieme più uniti che mai”. “Spero che questa festa si ripeta tutti gli anni per mantenere questo sport sempre più vivo – ha commentato invece Giovanni Delrio, presidente del settore giovanile. “Più bambini ci sono sul campo, più futuro ci sarà per il rugby cittadino”.

  Il vecchio dunque che abbraccia il nuovo. Un momento intenso quello della benedizione di Don Bruno Sechi con il ricordo di alcuni membri della famiglia Amatori che oggi non ci sono più e poi, in serata, la consegna delle targhe ricordo alla presenza dell’assessore comunale allo Sport, Nina Ansini. Il passato che si lega al futuro creando quel percorso che deve portare lontano e che deve motivare grandi e piccoli ad avere sempre un obiettivo e a perseguire le “mete” più importanti. Spazio poi ai vari appuntamenti sportivi con le gare che hanno visto scendere in campo i settori giovali, dagli U 8 e fino agli under 18, la Prima squadra Amatori contro il Sinnai e in chiusura gli Old per una partita di esibizione. Il grande terzo tempo, degno della migliore tradizione rugbistica, ha accompagnato questa intensa giornata che resterà nelle menti e nei cuori di tutti.