Domenica a Chilivani ritorna il Derby sardo

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  Dopo l'evento del Campionato del Mediterraneo che ha richiamato quasi cinquemila spettatori e catalizzato l'attenzione dell'ippica nazionale e internazionale, il tempio del galoppo sardo ritorna sotto i riflettori per la corsa piana ufficiale più antica della Sardegna: il Derby Sardo riservato agli anglo-arabi di tre anni a fondo arabo. E' la corsa clou della giornata organizzata dalla Società Ippica Chilivani che inizierà alle 15.30.

  Domenica 21 settembre si celebra l'edizione numero 88 della storica classica che venne disputata per la prima volta venerdì 27 maggio 1921 alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Il debutto ufficiale dell'ippodromo avvenne in una impressionate cornice di spettatori.

  Si corse sulla distanza dei 2.400 metri, (così è pure oggi) e il primo vincitore fu l'allora tenente Giovanni Baroncelli, in sella a Cerva de Ozieri. Da allora la prestigiosa corsa richiama appassionati da tutta l'isola. Nell'albo d'oro del Derby figurano fantini (spesso padre e figlio) che hanno scritto la storia del galoppo isolano come Muroni, Fresu, Migheli, Fogarizzu, Godani, Cabitza, e cavalli importanti anche per l'allevamento, come Uana Lechereo, Ostenda (ha vinto in Francia il Grand Prix de Pouliches) e Sonniende (ha vinto a Napoli il Gran Premio), solo per citarne qualcuno.

  Vincere il Derby Sardo è motivo di prestigio per i fantini, gli allenatori, i proprietari e gli allevatori. Mario Usai di Tempio può fregiarsi ad esempio della Coppa Challenge per la tripletta realizzata con Vituliana, Ascoth e Bangkok tra il 1997 e il 2000. Per arrivare alla passata edizione che ha visto il successo di Antonello Fadda in sella a Rialto, della scuderia Piras di Bortigali, entrata per la prima volta nell'albo d'oro. E' una festosa storia di passione e aneddoti quella del Derby Sardo, che domenica scriverà un'altra pagina nel libro del galoppo isolano.