“Abbiamo visto il calendario e sappiamo che domani si giocheranno
partite importanti ma siamo focalizzati su noi stessi, la classifica è
soddisfacente già oggi e non abbiamo la necessità impellente di
migliorarla. Siamo competitivi, i ragazzi dimostrano grande fame ma
sappiamo che dobbiamo affrontare Trento e deve essere la nostra unica
preoccupazione, come ogni volta che scendiamo in campo”.
“All’andata come sapete non ho visto gli ultimi cinque minuti perché
espulso ma ho visto il mio staff tecnico condurre una partita
complicata, ricordo due bombe che furono decisive, una di Spissu e una
di Jerrells. La vittoria fu un capolavoro del mio staff che avevano
condotto alla perfezione il finale di partita, noi siamo cresciuti
rispetto a quella sfida soprattutto per le certezze che abbiamo:
sappiamo cosa vogliamo e dove vogliamo andare. C’è questa
consapevolezza che per costruire qualcosa di importante deve esserci
la voglia di stare insieme, condividere il campo e finora abbiamo
sfruttato al meglio l’opportunità di crescere insieme.
Che avversario è l'Aquila Basket?
"Trento è una squadra che quando inizia a giocare fisicamente può
mettere in difficoltà chiunque. Adesso c’è Alessandro Gentile che è
determinante, automaticamente condizionante in modo positivo per la
squadra come ogni giocatore forte che si rispetti. Sono una squadra
pericolosa che, per come è costruita con tanti italiani, mi piace
molto poi gioca l’Eurocup che è competizione complicata, ha vissuto
delle difficoltà oggettive ma ha dimostrato di essere forte vincendo
partite toste”.
Coach, attualmente ha pareggiato il numero di vittorie dello scorso anno…
“Questi numeri mi rendono felice ma i giocatori restano i veri
protagonisti, io come voi sono un fortunato spettatore che assiste a
un dato statistico importante, si parla dell’80% di vittorie che è
clamoroso. Sono contento per loro, ne sono felice: vedo i ragazzi che
stanno bene insieme e se lo meritano. Per me oggi poter vedere i miei
giocatori vivere le stesse gioie che ho vissuto io è ciò che mi
gratifica di più”.
Come procede l’inserimento di Coleby?
“Con lo staff eravamo consapevoli che non fosse facile sostituire un
giocatore come Jamel che, oltre all'aspetto tecnico, riuscisse a
mantenere l'atmosfera nello spogliatoio e la prima cosa che mi ha
colpito di Dwight è proprio questo grande sorriso che ha. Giocare a
pallacanestro deriva da come sei come persona, in campo non va il
giocatore ma l’uomo e volevamo un giocatore che avesse l’entusiasmo di
giocare in questa squadra: all’inizio non sarà semplice adeguarsi ai
nostri equilibri e avrà bisogno di tempo ma sono sicuro che riuscirà a
breve a entrare in questi meccanismi ben definiti. Lo vedo entusiasta
di essere qui. Credo che in realtà McLean e Coleby non siano così
diversi, sono due giocatori di squadra uno per esperienza e uno per
energia: Jamel è un ottimo rimbalzista offensivo per lettura, Dwight
ha la stessa caratteristica per atletismo, forza fisica ed energia.
Sono giocatori complementari con Miro, Dwayne Paulius e Daniele;
sicuramente Dwight è una pedina che aumenta il nostro bagaglio tecnico
per i lunghi”.