Il calvario di un dializzato algherese positivo al Covid -19

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Il dramma dei dializzati positivi tra Alghero e Sassari. Nessuno parla del dramma che stanno vivendo i dializzati, forse perché se non vivi certe esperienze non puoi sapere. È per questo che abbiamo deciso di scrivere e rendere pubblica la nostra. Nel reparto dialisi di Alghero, tutti i giorni misurano la febbre ai pazienti. Tutto bene finché quel termometro non segna 37.2. Ci informano che hanno attivato la procedura per il covid-19 e che l'indomani mattina verranno a fare tampone solo al paziente dializzato. Così succede, verso le ore 10 eseguono il tampone; alle ore 23 la telefonata dall'ospedale di Alghero "vostro padre è positivo, domani assolutamente non potete portarlo alla dialisi, la farà dopodomani a Sassari perché ci siamo organizzati così, i positivi a Sassari e i negativi ad Alghero". 

Al momento chiudiamo la conversazione, dobbiamo metabolizzare, non siamo lucidi ma il giorno dopo iniziano mille domande, mille pensieri, mille problemi logistici e di sanità. Quindi inizia una giornata impegnata ad affrontare decine di telefonate, di rimpalli di responsabilità tra un ospedale e l'altro e di menefreghismo anche… L'AOU dichiara che il trasporto del dializzato da casa all'ospedale non è di sua competenza, non lo è mai stato. E ci può stare bene, infatti sono anni che in famiglia ci si alterna per il trasporto. Ma questa è un'emergenza sanitaria nazionale, può L'AOU fregarsene? Dicono che i cittadini in primis devono impegnarsi a circoscrivere e limitare al massimo il contagio e poi ci obbliga a fare un viaggio in auto con un positivo, tornare a casa con il rischio di contagio dell'intera famiglia (ci sono anche bambini). Da Alghero addirittura ci dicono che dobbiamo portarlo noi a Sassari, di accedere per il pronto soccorso per poi procedere alla dialisi. Non convinti chiamiano Sassari. 

Ovviamente, assolutamente non dobbiamo accedere dal PS ma direttamente in reparto da entrata specifica. La caposala di nefrologia di Sassari ci ha vivamente consigliato di combattere e di pretendere il trasporto perché è un nostro diritto, e così abbiamo fatto. Addirittura rischiamo il penale perché stiamo trasportando un positivo da un comune ad un altro, anche se per valida causa. Molte associazioni in territorio farebbero il servizio ma al costo di €1,00 al km…. Andare 3 volte a settimana a fare la dialisi da Alghero a Sassari a quella cifra capite bene che è impossibile. L'unica speranza è arrivata dalla Croce Rossa, l'unica che fa il servizio gratuitamente, il problema sono i dispositivi di sicurezza… Mancano. Allo stremo, chiamiamo il numero per le emergenze covid-19 ma loro giustamente si occupano di portare spesa e farmaci alle persone in isolamento. 

Gentilissimi, si prendono a cuore la situazione, avvisano sindaco e assessore sanità. Sembrava che la situazione fosse risolta, il paziente è andato a fare la dialisi in ambulanza. La Croce Rossa si è appoggiata a un'associazione algherese. Peccato che, dopo un paio d'ore dal rientro a casa del dializzato, ci chiamano chiedendoci €70 per il servizio svolto e ci informano che se avessimo voluto procedere per tutto il mese l'importo sarebbe stato di €800. Ripartono telefonate ai due ospedali, al sindaco e servizio comunale Covid19. Prendono a cuore la situazione "come fosse nostro padre", e così è stato. Si è attivato il trasporto tramite la Croce Rossa per il tempo necessario. 

Tutto è bene ciò che finisce bene ma troviamo ripugnante che l'AOU lasci i suoi pazienti allo sbaraglio. In questo caso la salute è un lusso riservato a pochi, perché, scusate se l'affermazione risulta cruda, ma un paziente rischia di morire o per il coronavirus o per la mancata dialisi. Ci teniamo a precisare che siamo persone giudiziose, che dal primo giorno di emergenza abbiamo seguito l'isolamento, non avendo contatti tra famiglie, andando a fare la spesa una al massimo due volte la settimana, con guanti e mascherina. Quando portavamo il dializzato in ospedale, in auto avevamo le mascherine. Quindi l'ipotesi, secondo noi più plausibile, è che il contagio, purtroppo, sia avvenuto in ospedale. 

O qualcuno di noi è stato contagiato nell'uscita per la spesa, positivo asintomatico, e ha contagiato il dializzato. Chi può saperlo… Ora figli e relative famiglie seguono ancor più l'isolamento per 15 gg dall'ultimo contatto con il dializzato, non avendo sintomi, non verranno eseguiti i tamponi. Ci teniamo a ringraziare vivamente il sindaco di Alghero, Mario Conoci, la dott.ssa Madau del servizio emergenza, il nostro medico curante e le volontarie della Croce Rossa. Nella speranza che venga attivata una procedura standard nel caso, purtroppo, un dializzato risulti covid-19 positivo. 

Lettera firmata