Ovviamente prevale al momento lo status di emergenza, decreti che si
susseguono, parlamento che non si riunisce da tempo non riuscendo a
dare un contraddittorio reale alla macchina decisionale e molto altro:
Legittimo pensare che il movimento sportivo associazionistico di base
sia un attimo messo da parte in nome e per conto di un emergenza
decisionale. Il punto parte da lì, la gestione dell’emergenza: ma poi
occorre un tavolo tecnico ordinato e in tempi molto celeri. Non sto
qui a soffermarmi sull'importanza strategica e territoriale delle asd
(e equiparate) nei tessuti sociali e ricreativi cittadini e di
quartiere, i numeri sono talmente forti e lampanti che basta una
comune ricerca per capire che un esercito di operatori, allenatori,
dirigenti, collaboratori, atleti, praticanti e accompagnatori gravita
attorno al nostro mondo.
Un mondo fatto di quotidianità e scelte,
costi e tempo (quasi sempre concesso gratuitamente) in nome di un
tessuto sano, capillarmente presente e vivo. Il ministro Spadafora, il
presidente Malagò e tutta la giunta CONI (ai quali sottoporrò questa
lettera) possono essere protagonisti di una svolta epocale: Il
definitivo rilancio sociale e culturale della macchina sportiva. Quale
momento è più adatto per un cambio di passo? Riordino dei tavoli
programmatici e del terzo settore, mettere fine alle guerre di
condominio tra federazioni e enti di promozione, stimolare e
incoraggiare convenzioni a livelli zonali, nazionali, regionali,
cittadini e finalmente una diretta compartecipazione delle
associazioni al buon funzionamento della macchina scolastica e sociale
che coinvolga tutti, senza lasciare dietro nessuno. Ma intanto, prima
di sforzarci a non mandare indietro finanziamenti europei vitali in
nome di lungaggini comunicative politica-enti, molti dei quali
sarebbero un' occasione unica per rilanciare plessi e impianti di
quartiere, e mandare al prepensionamento forzato associazioni
eccellenti, serve lavorare e ripristinare la macchina operativa
comune.
Le gestioni di palestre private e pubbliche, scuole di ballo,
ginnastiche, piscine, attività ludico motorie estive e non, plessi
calcistici, volley, basket e molto altro hanno dei costi altissimi; Le
associazioni che si sforzano di partecipare a eventi, campionati e
manifestazioni federali e promozionali nelle più disparate attività
(nuoto, calcio, futsal, basket, volley, baseball, karate solo per
citarne alcune ma sono tantissime le eccellenze vive) rinunciando
sempre ai fine settimana in famiglia, necessitano di soluzioni non
rinviabili; È indispensabile una moratoria freezer di 6 mesi per le
utenze, un contributo sostanzioso sui canoni di locazione privati (o
una convenzione stato/ente per quelli pubblici) e un sostegno agli
istruttori abilitati, molti dei quali eccellenti preparatori non solo
sportivi ma anche umani, tanti di loro sono parte integrante della
vita sociale dei nostri bambini e ragazzi, ne percepiscono i
cambiamenti a volte prima dei genitori stessi.
Non disperdiamo questo
tesoro, la professionalità si migliora sempre anche a volte con scelte
formative antieconomiche in nome di una sconcertante passione, io lo
percepisco e la respiro quotidianamente questa passione e voglia di
migliorarsi, tra i nostri affiliati e anche tra quelli che non hanno
canali collaborativi con il nostro ente, ma dei quali percepisco e
osservo la passione. È il momento di stringere i denti, avere il
coraggio di dare sostegno allo sport di base e la lungimiranza di
programmare una svolta fragorosa e radicata in tempi di riflessione
profonda, impariamo dalle crisi a ricostruire i pezzi mancanti e
aggiungerne di nuovi.
Francesco Pepe
Presidente Nord Sardegna PGS