La Taffureria: che cos’è è in che modo è legata alla storia di Alghero

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Fin dall’antichità il gioco era un elemento imprescindibile dall’uomo. Le testimonianze nelle popolazioni antiche sono innumerevoli, sia archeologiche che artistiche, mentre sono più lacunose le testimonianze scritte.

I giocatori più noti nella storia furono i romani, si ricordi il famoso detto “Panem et circenses” (Pane e giochi) che rende bene l’idea di quanto fossero importanti i giochi per la popolazione dell’epoca. I cittadini scommettevano sui gladiatori e sulle corse dei carri, giocavano a dadi e a tante altre tipologie di gioco. Spesso questi giochi venivano portati anche in battaglia.

Ma non era solo Roma che si giocava d’azzardo, tantissime altre civiltà avevano i loro giochi e le loro regole, a noi oggi sconosciute, come le popolazioni dell’Antico Egitto, i Greci, i popoli dell’India e del Giappone. Sono innumerevoli le rappresentazioni artistiche in vasi, disegni e affreschi giunte sino a noi che dimostrano come le popolazioni antiche fossero dedite ai giochi più disparati, e come i giochi stessi facessero parte della quotidianità degli individui.

A Roma, inizialmente, i luoghi dove si era soliti giocare erano case private o retrobottega delle osterie. Nel tempo però si svilupparono le prime case da gioco, i primi casinò per così dire, chiamati “tabernae lusoriae”, che secondo Wikipedia erano solitamente ambienti aperti, di cui rimangono diverse testimonianze a Pompei. Furono molti gli imperatori noti per essere grandi giocatori, come per esempio Augusto, Claudio o Nerone.

Si pensi ai passi da gigante che il gioco d’azzardo ha fatto nei secoli, ed in particolarmente negli ultimi anni. Siamo passati da piccole “tabernae” a veri e propri castelli dedicati al gioco, intere città come per esempio Montecarlo sono note per le sontuose ed eleganti sale da gioco. Allo stesso modo oggi è addirittura possibile giocare online, senza la necessità di uscire di casa o recarsi in grandi città. Esistono infatti numerosissimi casinò online in Italia. La competizione è tale che gli operatori del gioco d’azzardo si combattono tra loro offrendo ai nuovi utenti ricchi bonus senza deposito, ovvero bonus per giocare senza dover depositare i propri soldi, ma con la possibilità di vincere soldi veri. Piattaforme come Casinos.it si sono specializzate nel recensire i siti di casinò e la qualità dei loro bonus, con o senza deposito così da aiutare gli utenti ad evitare le truffe e gli operatori poco raccomandabili. Una grande differenza se si pensa alle antiche case da gioco romane.

D’altronde il gioco, fin dagli albori della civiltà, ha sempre rappresentato un certo fascino nell’uomo, in particolare nel Tardo Medioevo, quando vi fu un’ampia diffusione in tutta l’Europa. Anche in quel momento, per regolamentare il gioco ed i comportamenti dei giocatori, furono istituite apposite case da gioco pubbliche, con lo scopo ultimo di incrementare anche entrate fiscali dei singoli paesi.

Ad Alghero, nella seconda metà del XIV, dopo che la città fu conquistata dagli aragonesi, venne introdotta una nuova tipologia di casa da gioco, che, come si vede dal Vocabulario del Comercio Medieval,  aveva origini catalane. Queste case erano dette taffurerie, ovvero le case dei giochi proibiti. Erano luoghi nei quali il gioco era gestito dalla Corona, ed erano anche gli unici nei quali era consentito scommettere denaro senza rischiare di essere puniti.

Di queste case istituite ad Alghero nel XIV secolo, ed attive fino alla fine del XV secolo, si sa molto poco. Le notizie sono frammentarie e non esistono studi specifici in merito. Alcune lacune sono però state colmate da uno studio che tratta della storia medievale di Alghero ed in particolare del gioco d’azzardo. Il titolo è proprio: “La Taffureria – Il gioco d’azzardo ad Alghero nel Medio Evo e nei periodi successivi”, scritto da Giacomo Oppia e pubblicato nelle Edizioni del Sole nel 2020.

Grazie a ricerche approfondite l’autore è riuscito a tracciare un profilo piuttosto attendibile della situazione del gioco d’azzardo nel XIV secolo, così come è riuscito ad individuare alcune regole di gioco e a tracciare un profilo dei giocatori e dei soggetti coinvolti nella gestione di queste case.

Si tratta di uno studio interessante che è riuscito a descrivere, con particolare interesse verso l’epoca medievale, una parte di storia locale che è spesso tralasciata dagli studiosi, ma che merita invece attenzione e riguardo, trattandosi di un aspetto fondamentale della vita quotidiana dell’epoca.