Dalla tecnologia e ricerca una risposta all'erosione marina e alla perdita di sabbia (video)

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  Lo scorso mese di Marzo, a Genova, è stato presentato il progetto MAREGOT ( MAnagement des Risques de l'Erosion cotière et actions de GOuvernance Transfrontalière). Si tratta di un programma transfrontaliero co-finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea (CTE). Il progetto prevede importanti aiuti ed interventi in Liguria, Corsica e Sardegna, aiuti destinati a risolvere gli effetti dell’ erosione delle coste e della perdita di sabbia negli arenili.

  Verrà valutata anche la possibilità di installare dei moderni frangiflutti artificiali in grado di fermare il fenomeno dell’erosione e di riformare la zona di sabbia sparita a seguito delle mareggiate. Si tratta di piccole strutture artificiali, denominate “attenuatori d’onda” che, oltre a tutto, fanno da “trappola” a legname, alghe, plastiche e quanto altro possa creare problemi di igiene. Dopo una cinquantina d’anni dai primi studi, il 20 Gennaio 2017 è stato messo in acqua il modello in scala 1/10 di un attenuatore d’onda.. Nel suo piccolo ha funzionato egregiamente.. Cos’è mai l’attenuatore d’onda ? E’ una barriera di prossimità dell’arenile, una cosiddetta “barriera di aderenza” che preserva la spiaggia dall’erosione e permette, nel contempo, il ripascimento dell’area con un notevole apporto di nuovo materiale.

  Insomma, l’attenuatore d’onda non solo protegge la spiaggia dall’erosione ma crea nuova disponibilità di sabbia utilizzabile. L'attenuatore d'onda blocca lo spiaggiamento di sacchetti di plastica, bidoncini, legni, alghe e quant'altro trasportato dalle onde verso riva. In questo modo preserva l’igiene della spiaggia. Non solo. La sua configurazione ne permette l’utilizzo anche come “passerella” sulla quale poter installare illuminazione con pannelli fotovoltaici piuttosto che strumentazioni scientifiche come sensori meteomarini oppure rilevatori di inquinamento. Il modulo, da 5.8 Ton, non è invasivo e verrà realizzato con una miscela speciale di calcestruzzo e fibre di resina. Per saperne di più basta cliccare su: http://www.wawtech.net/ L’elemento di attenuazione é di piccole dimensioni: alto solo un metro e quaranta centimetri , posizionato a pochi metri da riva, emerge di soli 50 cm circa dal pelo dell’acqua.

   Può essere realizzato già sul posto di installazione ed é formato da elementi ad incastro facilmente posizionabili sul litorale con una benna gommata. Gli elementi possono essere ruotati e riposizionati in base a nuove esigenze di protezione od a variazioni delle condizioni meteomarini predominanti. La realizzazione è effettuata direttamente nella località di installazione e può essere eseguita da una squadra di 3-4 operai in grado di realizzare un attenuatore al giorno. Per la protezione delle coste sono disponibili diversi finanziamenti sia regionali che nazionali ed europei. A titolo di esempio citiamo la regione Sardegna con una disponibilità di undici milioni di euro, piuttosto che la regione Liguria con uno stanziamento di un milione e duecentomila euro.