Quale sarà il futuro dei cani randagi di Alghero?

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  Se lo chiede l'associazione Fuori di Zampa che "esprime profonda preoccupazione per l’incertezza in cui da troppo tempo a questa parte naviga il canile privato di Santa Maria La Palma, ci risulta che la recente gara d’appalto per il servizio di custodia dei randagi di competenza del comune algherese sia andata deserta. Non conosciamo le motivazioni che hanno spinto la Comunità Primavera, che da sempre si è aggiudicata questo incarico, a non prendere parte alla procedura.

  La nostra associazione, che presta volontariato per offrire cure veterinarie, porta avanti campagne di sterilizzazione e di adozione, e purtroppo spesso anche di raccolta cibo e farmaci, apprezza che nel nuovo bando siano state inserite una serie di clausole a tutela degli ospiti del canile, e l’inserimento di figure professionali che possano aiutare i volontari a dare una seconda vita ai cani di nessuno e a vigilare, un impegno economico non trascurabile. Per questo motivo sosteniamo che sia arrivato il momento che la pubblica amministrazione si prenda carico del problema in modo diretto. Da oltre dieci anni si parla della costruzione di un canile comunale. Non è mai stato realizzato, né se ne parla più. Si potrebbe ottenere lo stesso risultato senza necessariamente edificarlo ex novo.

   L'attuale rifugio convenzionato dal punto di vista strutturale, rispetto ad altre realtà, è un'isola felice. Pertanto noi auspichiamo una gestione pubblica, in modo diretto dell’ente ,o anche con la collaborazione di una o più associazioni individuate con un apposito bando. Sentiamo parlare di gestione della struttura attualmente della Comunità Primavera da parte di altri privati. Noi chiediamo chiarezza. La nostra proposta è che il comune di Alghero acquisisca la gestione del canile privato di Santa Maria La Palma, ormai quasi interamente occupato dai cani del territorio algherese.

  Una tale operazione certamente garantirebbe un risparmio per le casse pubbliche, in quanto verrebbe azzerata la quota-compenso del concessionario, in un’ottica di gestione no profit, tale da rendere realizzabile l’idea di servizio descritta nel bando stesso, infatti, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate per favorire attività di rieducazione dei cani del canile per favorire la loro adottabilità e soprattutto per sostenere economicamente campagne di sterilizzazione per cani e gatti di proprietà, vera fonte del randagismo. Troppe volte abbiamo assistito al trasferimento di questi esseri viventi da un canile a un altro, perché gli appalti scadono e si rinnovano.

  E non sempre il concessionario è lo stesso. Ora non c’è nessuna certezza sulla permanenza di circa 250 cani nella struttura di Pala Pirastru. Fuori di Zampa si è sempre schierata contro la burocrazia che ignora ancora oggi il concetto di benessere animale e prende le distanze dalle decisioni della Comunità Primavera di non partecipare alla gara d’appalto, così come, pochi mesi fa, ha preso le distanze da un’analoga scelta che ha portato al trasloco dei cani del comune di Sorso, alcuni dei quali molto anziani e con dieci anni di vita dietro le sbarre di una cella che costituiva per loro l’unico punto di riferimento stabile.

   L’idea su cui cinque anni fa si è fondata FdZ, e che ribadiamo con forza, è che i canili debbano essere solo luoghi di passaggio. Il nostro impegno va nella direzione di svuotarle quelle gabbie, e contemporaneamente investiamo per ridurre il randagismo futuro, con adozioni responsabili e campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione delle nascite attraverso la sterilizzazione. Un canile a gestione pubblica- conclude l'associazione - potrebbe essere secondo noi un punto di partenza importante".