"Giù le mani da Porto Ferro", incontro del Comitato domani a Sassari

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Il Comitato spontaneo “Giù le Mani da Porto Ferro” promuove, nella giornata di sabato 18 marzo p.v., alle ore 10.00 presso la sala dell’hotel Grazia Deledda, un incontro pubblico ed un dibattito con interventi programmati e spontanei. Invitate a partecipare le istituzioni cittadine nella persona del Sindaco Dr. Nicola Sanna, cui è già stata ufficialmente recapitata una missiva, e tutta la cittadinanza interessata. Si relazionerà ampiamente sulle problematiche legate al piano attuativo e segnatamente in riferimento alla delicata area di Porto Ferro e del Lago di Baratz. Partecipano al dibattito Michele Fois, ingegnere, Dr. Stefano Deliperi, Presidente del Gruppo di Intervento Giuridico Onlus ed il Dr. Marcello Madau, archeologo. *** Il Comitato, attivo da circa un mese, riconosce e valorizza l’importanza del confronto pubblico, propedeutico, anticipato, aperto e civile, finalizzato a promuovere la più ampia conoscenza delle tematiche relative alla gestione del bene comune. In circa dieci giorni la petizione online generata sulla piattaforma Change.org (peraltro ancora in corso) ha raccolto oltre 3200 firme e diversi articoli ed interventi hanno trovato collocazione sulla stampa ed in rete. Ci spaventa l’idea che traspare dai toni usati da importanti esponenti dell’Amministrazione Comunale, che ci qualifica come antagonisti per il solo fatto di aver manifestato posizioni critiche ad uno strumento attuativo che riteniamo insensato nella sua logica di base e povero di approfondimento delle caratteristiche intrinseche dei litorali: identica tipologia di stabilimento viene proposta a Platamona ed a Fiume Santo, entrambe inserite nel Golfo dell’Asinara, così come all’Argentiera, a Rena Majore e Porto Ferro, ambiti questi ultimi caratterizzati da notevoli differenze morfologiche e paesaggistiche. Vi è di più, però, perché le aree di Porto Ferro, Argentiera e Rena Majore sono inserite in un contesto di correnti e di ventosità che non le rende paragonabili né omologabili alle realtà litoranee della costa nord. Non si comprende come si possa soltanto pensare che uno stabilimento "possa supportare" la spiaggia per naturisti, appurato che le concessioni dovranno essere affidate con gare ad evidenza pubblica ed aperte alla massima concorrenza, ossia senza nessuna garanzia o prelazione applicabile per alcun soggetto preventivamente individuato. Altrettanto dicasi in merito alla possibilità di attrezzare il litorale di Porto Ferro per gli animali da affezione, atteso che è il PUL medesimo a non prevedere espressamente questa possibilità, avendola pianificata solo per Fiume Santo e Platamona. Ancora più grave è ritenere che Porto Ferro, con questo P.U.L., possa accogliere attività per surf e sport acquatici in virtù del fatto che le concessioni demaniali semplici (unica tipologia prevista nel PUL) non contemplano, normativamente, aree per sport, surf o similari. Per concedere attività di quel tipo, infatti, bisognerebbe pianificare e programmare concessioni polifunzionali. Sorprende, infine, che laddove tutti i tavoli aperti di impronta culturale, sociale e politica in merito al tema del turismo si stiano orientando verso un approccio più calato sulle peculiarità del territorio, sulla qualità di un’offerta diversificata, su una risposta che si misuri con i variegati target di flusso turistico e che rivaluti pienamente le vocazioni dei luoghi (il genius loci), la nostra Amministrazione, in totale controtendenza, prosegua sulla strada degli stabilimenti balneari, che, come ampiamente dimostrato, garantiscono, se lo garantiscono, un lavoro stagionale mai giustamente retribuito senza offrire prospettive occupazionali vere e durature e sono ottimizzati per assicurare benefici economici esclusivamente al concessionario senza promuovere un uso condiviso del bene comune.