Alghero: le palme, il punteruolo rosso e gli incapaci

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  "La recente decisione dell'amministrazione comunale, nella persona dell'assessore alle manutenzioni Raimondo Cacciotto, di abbattere in maniera indiscriminata le palme, sane e malate, in via Giovanni XXIII è l'ultimo atto della colpevole incapacità e della mancanza di cultura per la cura del patrimonio ambientale della nostra città". Lo sostengono in una nota Nuovo Centro Destra, Patto Civico e Psd'Az che proseguono. " Raimondo Cacciotto insieme ad altre persone che oggi hanno ruolo nell'amministrazione di Alghero, come l'assessore Gabriella Esposito ed il consigliere Giampietro Moro, impedirono che la rimodulazione dei fondi del progetto lavoro per la continuazione degli interventi sul patrimonio palmizio comunale, approvata nell'ottobre del 2013 dalla commissione presieduta dallo stesso Moro, approdasse in consiglio comunale, interrompendo così quel percorso virtuoso di salvaguardia delle palme avviato dall'amministrazione Lubrano dal 2012.

  La soluzione quindi prospettata dall'assessore Cacciotto oggi è quella di fare terra bruciata, come già capitato in via de Gasperi con l'abbattimento di alberi sani, radendo al suolo anche quelle palme sane, incurante della cancellazione della memoria storica della nostra città, un'azione che potrebbe configurare anche un danno erariale, dal momento che una palma sana oggi ha un valore di circa duemila euro. Restiamo basiti dal silenzio assurdo delle associazioni ambientaliste che nel passato si sono prodigate anche con azioni legali per molto meno, e proponiamo all'assessore alcune soluzioni, ricordando che i privati, e fra essi diverse attività ricettive, spendono migliaia di euro nel tentativo di salvare il proprio patrimonio palmizio giungendo all'abbattimento solo come ultima ratio. In primo luogo, se l'amministrazione comunale non riesce a contenere gli effetti devastanti del punteruolo rosso, scelga alcune zone della città su cui concentrare la propria attività di mantenimento per preservare almeno le palme storiche che fanno parte del nostro patrimonio culturale e non solo del verde comunale.

   Riteniamo sia discutibile poi l'idea di sostituire le palme di via Giovanni XXIII , così come ci è stato comunicato, con dei lecci, che messi a dimora lungo il viale saranno comunque oggetto di necessarie manutenzioni di potatura e di cura da parassiti, costringendo l'amministrazione comunale a continui interventi di salvaguardia delle piante. Se poi verrà confermata la scelta dei lecci, evidenziamo la scarsa qualità del valore di decoro di queste piante, che magari possono essere coerenti in un parco, mentre a tale scopo potrebbe essere più conveniente l'utilizzo, per manutenzioni, visibilità e decoro la realizzazioni di siepi, magari con alloro o rosmarino per fare degi esempi, che possono meglio collocarsi in quel contesto. Ancora una volta ci troviamo difronte alla negazione della capacità di programmazione e della salvaguardia della nostra storia - oncludono Nuovo Centro Destra, Patto Ciico e Psd'Az - da parte dell'amministrazione comunale, preferendo cancellare le proprie responsabilità politiche tagliando ogni cosa in maniera indiscriminata".