"I cavallini della Giara non sono abbandonati" - La Regione replica agli ambientalisti

Cavallino della Giara, Sardegna
  Sugli organi di stampa è stato recentemente reso noto che l'associazione Gruppo d'intervento giuridico ha promosso una raccolta fondi per il “salvataggio” dei cavallini della Giara. Periodicamente si risveglia l'attenzione nei confronti di questa particolare razza equina ospitata sull’altopiano della Giara, dove vive allo stato totalmente selvatico da quando la maggior parte dei capi sono stati acquisiti dal patrimonio pubblico.

   Il passaggio dallo stato semiselvatico, quando in passato venivano periodicamente catturati dai proprietari per la marchiatura e la vendita, a quello selvatico di oggi, con il venir meno dei prelievi periodici dei cavallini dall'altopiano, ha dato inizio a problematiche come quella della sovrappopolazione a fronte di una disponibilità pabulare scarsissima. Per venire incontro a tale criticità, nei giorni scorsi, l’Agenzia AGRIS ha inviato un consistente carico di foraggi.

   Attualmente l'assessorato dell'Agricoltura sta realizzando, per mezzo di Agris, i compiti previsti nell'Accordo operativo siglato lo scorso anno tra la Presidenza della Regione, i Comuni a cui fanno capo i territori dell’altopiano della Giara, il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Sassari, l'ASL n.6, il Corpo Forestale dello Stato e la stessa Agenzia di Ricerca in Agricoltura.

   "Proprio in questi giorni – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi – l’Agris sta procedendo a trasferire ai Comuni competenti circa 300mila euro destinati alla realizzazione dei progetti per la tutela e la protezione dei cavallini nello specifico contesto ambientale: primo fra tutti la realizzazione dei punti di abbeveraggio, laddove sono assenti”.

  Allo stesso tempo si stanno definendo tutti i vari aspetti previsti dall’Accordo operativo. “Per i prossimi giorni – ha aggiunto l’esponente della Giunta Pigliaru – l’agenzia ha anche programmato un raduno di cavallini e un sopralluogo sul territorio per procedere a verifiche di carattere sanitario e biologico sulla popolazione. Dopo queste azioni, non si può dunque parlare di inerzia della Regione rispetto alle problematiche dei cavallini”.

   L'attuale sistema di attribuzione e ripartizione di compiti e di risorse è in fase di studio da parte dell'assessorato per verificarne l'efficacia, la validità e la necessità di possibili ed eventuali rivisitazioni. “La rinnovata e periodica attenzione di soggetti come il Gruppo d’intervento giuridico – ha concluso Falchi – è da considerarsi indubbiamente positiva, poiché contribuisce a mantenere alta l’attenzione sulla salvaguardia dei cavallini”.