In Sardegna il 5% delle nuove “vere” imprese è nato per sfruttare una
“idea innovativa”.
Infatti, dal 2013 alla fine del 2016, ben 747 nuove imprese sarde,
sulle 14.940 create ex novo (non associabili ad altre già esistenti,
trasformate o cessate), sono nate per sfruttare una idea innovativa.
Di queste, 160 sono iscritte al Registro Speciale come “Startup
innovative”, ovvero società di capitali costituite per lo sviluppo, la
produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi
ad alto valore tecnologico, status che consente, per un massimo di 5
anni dal momento della costituzione, di beneficiare di agevolazioni
fiscali e semplificazioni burocratiche.
Infatti, da fine 2012 è stata
aperta una sezione speciale del Registro delle Imprese tenuto dalle
Camere di Commercio riservata a questa tipologia di attività.
Sono questi i dati del dossier “Le tendenze dell’innovazione delle
piccole imprese in Sardegna”, realizzato dall’Osservatorio MPMI
Confartigianato Sardegna su dati 2013-2016 UnionCamere-Infocamere,
Istat e Ministero del Lavoro.
La ricerca evidenzia anche come la nostra regione sia al secondo posto
in Italia, tra le regioni con la più alta propensione per la creazione
di “nuove imprese finalizzate allo sfruttamento di una idea
innovativa”. Al primo posto il Trentino con il 5,3%, al terzo la
Toscana con il 4.9%, poi la Sicilia, l’Umbria e il Veneto con il 4,6%.
“Questi dati dimostrano come in Sardegna le idee non manchino e come
le micro e piccole imprese siano attente alla potenzialità del
cambiamento – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – queste, infatti, pur di migliorare
sono pronte a sperimentare il più possibile i propri prodotti o
servizi innovando il processo produttivo: nuovi materiali,
perfezionamento di strumenti già esistenti, dispositivi tecnologici
avanzati. Intuizioni che possono apportare un valido contributo e
garantire una maggiore competitività alle imprese”. “Grazie a questa
costante attività di miglioramento – continua Folchetti – cresce la
propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove
tecnologie.
Per questo l’artigianato sardo contribuisce a mantenere
elevata la qualità del made in Italy”.
Interessanti anche i dati sull’ innovazione nelle aziende. Infatti,
tra il 2012 e 2014, il 39,6% delle imprese sarde con più di 10
dipendenti, ha introdotto innovazioni di prodotto, di processi
produttivi di gestione organizzativa o di marketing, dato che pone la
Sardegna al 14esimo posto nazionale contro il 25,9% Nazionale e il
primo posto del Veneto con il 53,7%.
Tra queste aziende, la media nazionale del valore della spesa
finalizzata all’innovazione, è stata di 6.600 euro per addetto.
“Il futuro dell’artigianato non può trascurare il digitale e
Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli
imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi – continua
Folchetti – a cominciare dal Piano Industria 4.0 varato nei mesi
scorsi dal Governo che contiene una serie di strumenti per agevolare
la trasformazione delle piccole imprese. La Confartigianato si sta
preparando per diventare Digital Innovation hub”.
“Per questo
ribadiamo come sia fondamentale che la Politica Regionale continui a
impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla
nascita e allo sviluppo di aziende innovative - continua la Presidente
- nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita
dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo
la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale. Una sfida
quotidiana che ha come protagonista il patrimonio intellettivo e
creativo delle nostre imprese artigiane”.
E per gli imprenditori artigiani che investono sull’innovazione
digitale sono in arrivo cospicui finanziamenti da parte del Ministero
dello Sviluppo Economico. Questo ha infatti, ha prorogato al 4 maggio
il termine per presentare le domande per accedere al bando che
finanzia aggregazioni tra imprese che puntano su manifattura
sostenibile e artigianato digitale.
Potranno essere finanziate le reti
e i consorzi di imprese composti da più di 5 aziende, con almeno il
50% di piccole imprese artigiane, finalizzati a creare centri per
l’artigianato digitale, incubatori per lo sviluppo dell’innovazione
imprenditoriale e spazi per la modellazione e la stampa 3d.
L’agevolazione va dai 100mila agli 800mila euro e copre fino al 70%
dell’importo totale. Le domande di agevolazione possono essere
presentate fino al 4 maggio 2017.
Per Confartigianato Sardegna, interventi economici sulla Manifattura
4.0 possono consentire alle piccole aziende di far parte
quell’economia del “su misura” che caratterizza le nuove produzioni
manifatturiere dell’era digitale in cui c’è sempre maggiore attenzione
alle esigenze del cliente e in cui è possibile, a costi molto
contenuti, realizzare piccolissime quantità di prodotti il più
possibile personalizzati. Infatti, pensare a un sistema produttivo che
sia connesso a monte con i fornitori e a valle con i clienti permette
di pensare a un nuovo modo di fare manifattura.